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  • Laziomania: Castellanos, altro che vice-Immobile! Sicuri non serva un difensore?

    Laziomania: Castellanos, altro che vice-Immobile! Sicuri non serva un difensore?

    • Alessandro De Felice
    Un buon inizio, in attesa di test più probanti. Tanti segnali positivi e altrettanti spunti su cui lavorare. La Lazio di Marco Baroni porta a casa la vittoria e si intasca i primi tre punti della stagione contro un Venezia, a dire il vero, non proprio irresistibile. Si fa sul serio ma è pur sempre calcio d’agosto, con qualche strascico della preparazione - come normale che sia - e i meccanismi da oleare dopo il cambio in panchina e l’arrivo di ben sei elementi nuovi sul mercato, alcuni dei quali mostrano subito i primi segnali positivi. Ma a brillare sono soprattutto le vecchie conoscenze, il Taty Castellanos, che sembra essersi scrollato di dosso quella pressione da ‘vice’ che lo attanagliava nella passata stagione, e Mattia Zaccagni, che firma il primo gol con la ’10’ sulle spalle e la fascia da capitano sul braccio. L’Olimpico prima contesta la società e poi festeggia i primi tre punti, in attesa di constatare il reale valore di questa squadra e di un mercato fatto di calciatori chiamati a dimostrare il loro vero livello dopo il grande salto da squadre di medio-bassa classifica ad un club come la Lazio contro avversari di caratura superiore.

    IL SOLITO BLACKOUT - Pronti via e subito il Venezia gela l’Olimpico con Andersen. Un film da visto, un copione già vissuto. Nuova stagione, vecchia Lazio. Fa tutto la squadra di Baroni, che regala in avvio il gol del vantaggio ai lagunari e si complica la vita da sola. Errore di Rovella e blackout. Una difesa fragile, che nel corso del primo tempo mostra sporadicamente di soffrire l’iniziativa avversaria. Un aspetto sul quale Baroni dovrà continuare a lavorare per provare ad alzare il muro registrare il reparto arretrato, elemento fondamentale per coltivare ambizioni in campionato e in Europa.

    NUOVA LAZIO - Meno palleggio e più verticalità. È questa l’idea di Marco Baroni, che taglia con il passato e trasmette la sua filosofia alla Lazio. Gioco sulle fasce e costante ricerca dell’ampiezza. Nella prima gara ufficiale arrivano subito le prime risposte: non a caso la seconda (o meglio il rigore procurato) e la terza rete arrivano dal lavoro sugli esterni. I primi segnali del lavoro fatto in ritiro e risposte positive per il tecnico, che raccoglie i primi frutti. Un cambiamento importante rispetto alle idee di Sarri che necessita tempo, ma che ha trovato contro il Venezia subito risposte positive, al netto del valore di un avversario non irresistibile.

    TATY - Nella notte dell’Olimpico, la copertina è senza dubbio per Valentin Castellanos. Il Taty dimostra di essere subito in grande forma con un gol, un rigore procurato e ben due ‘legni’, una traversa e un palo con il quale per poco non spacca la porta nel finale. La prestazione dell’argentino è totale, con il lavoro di raccordo e un pressing asfissiante dal primo minuto fino al cambio nel finale, quando lascia il posto a Pedro. Una risposta importante dopo l’addio di Ciro Immobile. Mentre l’ex capitano biancoceleste realizza i primi due gol nel campionato turco, all’Olimpico Castellanos lancia un segnale forte e chiaro: ora la maglia da titolare è la sua. Quell’etichetta di riserva di lusso che aveva appiccicata nella passata stagione è un lontano ricordo con la prova contro il Venezia che dimostra quanto dal punto di vista mentale quella condizione incidesse sul rendimento dell’ex Girona. Taty ha voltato pagina e ora vuole cancellare subito la nostalgia di Immobile, uno che ha fatto la storia della Lazio ma che è già passato.

    I NUOVI - Mentre nel finale Castrovilli e sopratutto Tchaouna mostrano i primi spunti interessanti e sfiorano addirittura il gol, come nel caso dell’ex Salernitana, a stupire l’Olimpico ci pensano Noslin e Dele-Bashiru. L’ex Verona soffre inizialmente il fattore ambientale, prima di sciogliersi e accendersi, trovando una serie di dribbling e il guizzo che porta al fallo di Sverko su Castellanos e il calcio di rigore del momentaneo 2-1. Il centrocampista nigeriano, invece, è la grande sorpresa della prima all’Olimpico. Corre, lotta, rompe le linee del Venezia e commette anche qualche errore, ma è sempre nel vivo del gioco. Non è pulitissimo, ma è sempre vivo, e la sua posizione tra i reparti crea non pochi problemi agli avversari. 

    MERCATO - “Il mercato non dorme mai” ripete il direttore sportivo Fabiani. Certamente a lui e al suo staff spetta il compito più duro, quello di sistemare gli esuberi. In entrata, invece, si fa sempre più insistente il nome di Michael Folorunsho, un calciatore che potrebbe rappresentare un colpo importante per offrire un’ulteriore alternativa a Baroni. Nel parlare di opportunità sul mercato, Fabiani non ha nascosto nelle scorse settimane la richiesta del tecnico di andare a pescare un altro esterno d’attacco, per garantire al tecnico due uomini per ruolo. Il blackout iniziale e il nuovo infortunio di Mario Gila dovrebbe, però, spingere a riflessione sulla difesa, un reparto in cui probabilmente sarebbero necessari degli aggiustamenti. L’avventura di Hysaj è ai titoli di coda, mentre Baroni può contare solamente su tre centrali alla luce dell’infortunio. La convenzione crescente è CHE sia fondamentale intervenire lì e regalare un altro centrale di livello al tecnico, per evitare emergenze improvvise nel corso di una stagione che si preannuncia lunghissima. 

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