
L'Inter inciampa pensando al futuro: la gestione con vista Bayern non paga
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Chivu ha alzato il baricentro come naturale che fosse, nel tentativo di trovare un gol nei primi 20 minuti e quando il gol è arrivato, l’Inter non ha colto l’ennesimo allarme. Un peccato, perché non capita spesso di poter usufruire di jolly, quelli che invece erano stati concessi ai nerazzurri. È successo che quando il Parma ha accorciato le distanze, con l’Inter in crisi di nervi e di identità, dalla panchina nerazzurra non è arrivato alcun aiuto. Un po’ come a non voler uscire da uno spartito, come a non volersi adeguare al contesto che la partita stessa stava imponendo. Avrebbe fatto comodo un Pavard, avrebbe avuto senso spostare Calhanoglu davanti alla difesa e togliere Asllani. E invece tutti i cambi sono sembrati volti alla partita che verrà, quella di Champions contro il Bayern. Così la famosa frase “pensiamo una partita alla volta”, ripetuta anche da Darmian a fine primo tempo, è sembrata più frutto di un luogo comune che di una reale intenzione.
L’Inter di Parma non ha dato la sensazione di pensare al campionato come obiettivo prioritario, almeno la gestione della partita non sembra raccontare questo. Certo, c’è anche l’emergenza da valutare, visto che Bastoni è uscito per una botta, Lautaro andava gestito dopo il rientro, de Vrij avverte ancora fastidio al ginocchio e Dimarco non ha ancora i 90’ nelle gambe. Farris è stato molto onesto a fine partita: “Siamo un po’ in gestione”, ha spiegato il vice di Inzaghi. D’altronde i nerazzurri stanno resistendo a tante difficoltà, ma non bisogna perdere la stella polare: a fine primo tempo l’Inter vinceva 2-0 e se alla fine non l’ha persa è anche perché la fortuna ha deciso di assisterla fino alla fine. Se solo i nerazzurri non avessero dilapidato il generoso contributo della buona sorte, se veramente avessero pensato una gara alla volta, probabilmente staremmo parlando di un altro risultato.
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