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    Koulibaly: 'Io il più forte al mondo? No, è forte chi vince. Voglio un trofeo col Napoli'

    Koulibaly: 'Io il più forte al mondo? No, è forte chi vince. Voglio un trofeo col Napoli'

    Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli e uno dei migliori centrali al mondo, ha parlato al Corriere della Sera della stagione della squadra di Ancelotti e del suo futuro: "Io il più forte di tutti? Un errore, sono cresciuto rispetto a cinque anni fa ma non ho ancora vinto nulla. Si diventa grandi quando nella bacheca ci sono i trofei, spero di raggiungere questo obiettivo qui a Napoli. Quest'anno sarebbe bellissimo e proveremo l'impresa, altrimenti sarà per la prossima stagione".

    SUL MERCATO - "Sono un giocatore del Napoli e darò il cento per cento per vincere qualcosa con questa maglia. Il mercato è fatto di tante chiacchiere, io preferisco i fatti, che poi ci aiutano a vincere. E a diventare grandi insieme. Napoli mi ha dato tanto, dopo lo scetticismo iniziale la gente mi ha apprezzato. Vorrei dare in cambio un trofeo".

    SULL'ARSENAL - "Per passare il turno ci vogliono cattiveria, concentrazione e testa. Sappiamo come si fa e ci crediamo fortemente, la città tutta deve starci dietro. Abbiamo bisogno anche del grande pubblico".

    SUL RAZZISMO - "Il tifoso bandito all'andata? Non mi ero accorto di nulla, ma sono stato contento della reazione dell'Arsenal. Sono molto avanti e l'Italia dovrebbe prendere la Premier League come esempio ma la strada credo sia lunga e difficile. Kean a Cagliari? Insulti e violenze, perché di questo si tratta, accadono ovunque. Mi è dispiaciuto per lui, anche se ha risposto sul campo con un grande gol, soprattutto perché qualcuno lo ha criticato per essere andato sotto la curva del Cagliari. Non ha fatto niente, per molto peggio nessuno si è scandalizzato. Ma forse è il colore della pelle che fa la differenza. Ripenso spesso ai fatti di Milano, ma quell'episodio ha aiutato la mia crescita anche come uomo. Dentro sento sempre la forza per combattere il razzismo, ma ho capito che reagire in campo è controproducente".

    SU HIGUAIN - "Era e resta un fuoriclasse, ma forse ha fatto qualche scelta sbagliata. Qui era un dio".

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