Juventus, ora non conta più solo il risultato. I dati che non piacciono a Thiago Motta e l'immaturità di Yildiz
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TUTTI PER DUSAN - S'aggiusta con le responsabilità, che questa squadra continua a dimostrare di aver distribuito un po' così. Non benissimo. Puntando forse troppo sull'incoscienza dei giovani che non s'è fatto ancora coraggio dei giocatori. Tanti si sono tirati un po' indietro, o perlomeno hanno virato per lo scarico facile, optando per il sentiero più semplice: vedi le giocate di Cambiaso, vedi l'ingresso di Weah, vedi i tentativi di Douglas Luiz, l'unico a essere uscito un po' fuori dagli schemi (a prescindere dagli errori: meno male). Vedi soprattutto Yildiz, che dimostra un grado d'immaturità comprensibile. Per l'età e per quello che gli viene richiesto. Il ragazzo si farà, ma le spalle strette sono troppo evidenti.
I NUMERI - Nessun gol in Serie A, xG fermi a 0.34 totali. I tiri in porta? Neanche uno ogni due match (si ferma a 0.42) e poi non calcia mai da fuori: solo un tentativo in questa Serie A che proprio non vuole vederlo protagonista. Insomma: sarà pur vero che ci sono partite con un tasso di difficoltà meno elevato, dove può scorrazzare con maggiore semplicità, ma i numeri di Kenan vanno contestualizzati all'investitura fatta in estate. In particolare, è il numero delle (mancate) conversioni dei tentativi che fa spavento: la Juve calcia di media 4 volte in porta a partita. Con la Lazio, pur avendo la superiorità numerica, l'ha fatto 3 volte e mai prima dell'ottantesimo minuto. A farlo, poi, sono stati due subentrati come Fagioli e Adzic, e prima di loro solo Vlahovic. Insomma: c'è da guardare il bicchiere metà vuoto. Altrimenti ci si accontenta del risultato e si passa oltre. Già, ma non era finita quella storia lì?