Calciomercato.com

  • Juventus, ora non conta più solo il risultato. I dati che non piacciono a Thiago Motta e l'immaturità di Yildiz

    Juventus, ora non conta più solo il risultato. I dati che non piacciono a Thiago Motta e l'immaturità di Yildiz

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Lo dice il nuovo corso della Juve: non bisogna guardare soltanto il risultato. E allora, perché fermarci all'1-0, al primo posto per una notte (già trascorsa), all'intervento goffo di Gila che rischiara il grigio bianconero? No, non si commetta più quest'errore. Si riparta semmai da quello che c'è da aggiustare. Ed è tanto, e rischiava di farsi "troppo" senza quell'1-0 ad accompagnare i giudizi a fine partita. Se c'è proprio un insegnamento che si porta dietro la squadra di Motta dalla vittoria dello Stadium è questo: c'è una difficoltà oggettiva nel trovare la porta con continuità. Nel provarci, quantomeno. Perché tanto del gioco juventino è una buona dose di passaggi, giropalla verticale per sfociare sulla trequarti e alla fine no, mica calciare. Come s'aggiusta?

    TUTTI PER DUSAN - S'aggiusta con le responsabilità, che questa squadra continua a dimostrare di aver distribuito un po' così. Non benissimo. Puntando forse troppo sull'incoscienza dei giovani che non s'è fatto ancora coraggio dei giocatori. Tanti si sono tirati un po' indietro, o perlomeno hanno virato per lo scarico facile, optando per il sentiero più semplice: vedi le giocate di Cambiaso, vedi l'ingresso di Weah, vedi i tentativi di Douglas Luiz, l'unico a essere uscito un po' fuori dagli schemi (a prescindere dagli errori: meno male). Vedi soprattutto Yildiz, che dimostra un grado d'immaturità comprensibile. Per l'età e per quello che gli viene richiesto. Il ragazzo si farà, ma le spalle strette sono troppo evidenti. 

    I NUMERI - Nessun gol in Serie A, xG fermi a 0.34 totali. I tiri in porta? Neanche uno ogni due match (si ferma a 0.42) e poi non calcia mai da fuori: solo un tentativo in questa Serie A che proprio non vuole vederlo protagonista. Insomma: sarà pur vero che ci sono partite con un tasso di difficoltà meno elevato, dove può scorrazzare con maggiore semplicità, ma i numeri di Kenan vanno contestualizzati all'investitura fatta in estate. In particolare, è il numero delle (mancate) conversioni dei tentativi che fa spavento: la Juve calcia di media 4 volte in porta a partita. Con la Lazio, pur avendo la superiorità numerica, l'ha fatto 3 volte e mai prima dell'ottantesimo minuto. A farlo, poi, sono stati due subentrati come Fagioli e Adzic, e prima di loro solo Vlahovic. Insomma: c'è da guardare il bicchiere metà vuoto. Altrimenti ci si accontenta del risultato e si passa oltre. Già, ma non era finita quella storia lì?

    Altre Notizie