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    La Juventus di Thiago Motta non entusiasma. Douglas Luiz, crisi quasi irreversibile: non vale 50 milioni

    La Juventus di Thiago Motta non entusiasma. Douglas Luiz, crisi quasi irreversibile: non vale 50 milioni

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Un autogol a cinque minuti dalla fine, per un risultato esaltante e una prestazione appena sufficiente. Così la Juve trascorre una notte al comando della classifica, anche se insieme al Napoli che ha una partita in meno. E con questa vittoria Thiago Motta migliora anche la preoccupante statistica delle partite in casa: adesso sono due vittorie e tre pareggi.

    La Lazio aveva giocato nettamente meglio per metà primo tempo, fino alla giustissima espulsione di Romagnoli. Nei settanta minuti restanti, la Juve ha colpito una traversa con Vlahovic e sprecato un’occasione incredibile con Douglas Luiz. A proposito di quest’ultimo: la sua crisi d’identità e autostima sembra ormai evidente, quasi irreversibile. Non vale i 50 milioni di valutazione estiva. Ma nemmeno può essere il brutto anatroccolo visto finora.

    Nella Juve si fatica a non confrontare le aspettative con la realtà, cioè la narrazione con la cronaca. Due mondi distinti, due poli quasi opposti. D’accordo l’assedio rabbioso e disperato dell’ultimo quarto d’ora, ma la squadra di Thiago Motta non è brillante né entusiasmante. A parte le due ricche soddisfazioni in Champions, delle otto gare di campionato non ce n’è stata neanche una davvero spettacolare. Al di là di preconcetti e fanatismi, si ha la sensazione che il percorso di crescita sia più lento del previsto. Con il risultato, poi, come al solito si aggiusta tutto e si correggono i giudizi che - bisogna ammetterlo - senza la scivolata di Gila all’85’ sarebbero stati molto severi.



    Restano così le prestazioni dei singoli da segnalare. Kalulu non sorprende più: è una sicurezza. Fagioli, poche storie: è il miglior centrocampista della rosa di Thiago Motta. Vlahovic è stato volitivo e presente pur senza la precisione del gol. Cambiaso il solito jolly, nobilitato dalla fascia di capitano. Yildiz può dare di più. Tutti gli altri, nella norma. Ma una parola in più la merita Danilo: con lui in campo, di sicuro il tasso tecnico non diminuisce. Anzi.

    La Lazio rimpiange l’uomo in meno e tutti quelli che alla fine erano mezzi rotti (Castellanos, Nuno Tavares e anche l’autore dell’autogol sciagurato). Ma Baroni sta facendo un ottimo lavoro. Complimenti.

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