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  • Juventus, Motta soddisfa la società ma non i tifosi. Dagli infortuni al caso Vlahovic: ecco cosa non funziona

    Juventus, Motta soddisfa la società ma non i tifosi. Dagli infortuni al caso Vlahovic: ecco cosa non funziona

    • Cristiano Corbo
    Gestione? Paura degli infortuni? Voleva solo forze fresche? La notte non ha portato consiglio, semmai ha acuito i dubbi. La domanda è sempre la stessa: perché Thiago Motta ha inserito Rouhi (spostando Cambiaso a destra) e Fagioli nel bel mezzo della battaglia di Via del Mare? La risposta non è dato conoscerla, se non per scelta tecnica. E se da un lato la Juve "festeggia" una prima partita senza riportare infortunati a casa, dall'altro il pari di Lecce è una mazzata tremenda allo spirito e alla classifica. Ora il Napoli dista sei punti: di per sé non sono nemmeno tanti, ma è tanta la differenza tra il gioco degli azzurri e quanto visto da questa Juventus. 

    OCCHI SU MOTTA - Naturalmente, il vociare attorno alla squadra è impazzito. E per la prima volta, oltre agli errori di Cambiaso e alla difesa incerta, nel mirino è finito soprattutto Thiago Motta, reo di aver stravolto quelle poche sicurezze che aveva accumulato la squadra bianconera in Pugna. Dal batti e ribatti, con qualche tiro da fuori in più, Cambiaso aveva trovato un jolly sensato, una folata di vento fortunatissima. Poi però la beffa fa tornare tutto a galla, specialmente i cattivi pensieri, o le domande più gettonate. Si va allora da Yildiz schiacciato a sinistra - un tormentone, ormai - all'attacco alla porta di Koopmeiners, evidentemente poco valorizzato. Senza Vlahovic non si cantano messe, e per ora quello con il serbo sembra il rapporto più compromesso di tutti. Insomma: c'è una confusione generale, naturalmente ampliata dalla mancanza di risultati. 

    SOLO L'INIZIO - A chi si domanda già del destino di Motta, la risposta non può che apparire scontata: con lui la Juve ha iniziato un percorso lungo, forse lunghissimo. Chiaramente, passerà tutto dai risultati, e l'obiettivo in questo senso si fa appiglio fortissimo per Thiago: la società non si aspetta nulla di diverso dal quarto posto, per cui la Juventus è oggettivamente in piena lotta. Come ha spiegato anche l'allenatore, per competere per lo scudetto si partiva da due passi indietro. Ossia: davanti a tutti c'erano Napoli e Inter, poi quell'Atalanta in grado di spazzare il calcio del Leverkusen e reduce dall'Europa League che ha cambiato lo status. La squadra bianconera era piazzata in mezzo: un po' tra i sogni, un po' tra le ambizioni della crescita del gioco - impossibile, senza giocatori -, quindi bloccata da una chiara divergenza di vedute. I tifosi vogliono naturalmente la Luna, ma a Torino si sentono ancora lontani dall'organizzazione del Lancio. Serve tempo, e ne serve pure a Thiago. Giovane quanto i suoi ragazzi, e chissà quando pronto per gli obblighi che lo stemma impone.


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