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Juve, l'ha persa Cuadrado: dalla simulazione al gol di Raspadori ha lasciato un buco per 40 eterni secondi
SCIAGURATO JUAN - Aveva provato a vincerla Cuadrado, con quello scatto miracoloso considerando carta d'identità (classe 1988) e momento della partita (tempo ormai scaduto). In realtà l'ha persa. Prima tentando di ottenere un calcio di rigore che in realtà non c'è - anzi sarebbe una simulazione - e forse un fischio in tal senso avrebbe pure salvato il colombiano. Che al contrario comincia a perdere la testa, quindi la partita. Protesta, resta a terra, non recupera. Perché sfinito, fisicamente e mentalmente. Ma non recupera. E non per pochi secondi, non per una sola azione. Perché nel frattempo già Osimhen è stato vicino al gol, evitato da un'uscita provvidenziale di Wojciech Szczesny. Certo, la Juve doveva e poteva riorganizzarsi meglio, chi sarebbe dovuto andare a coprire il buco è invece andato nel pallone. Ma quel buco è diventato una voragine ed è una voragine lasciata da Cuadrado. Non perché infortunato ma perché ha reclamato un rigore che non c'era e poi non ne aveva più per tornare al proprio posto. Solo che il Napoli non ha segnato subito dopo, magari con la repentina progressione di Osimhen. Ma ben quaranta secondi dopo, un'eternità, soprattutto nei minuti di recupero: al minuto 92.06 Cuadrado crollava in area, al minuto 92.46 Raspadori impattava il pallone da tre punti. È brutale, è forse esasperato come concetto, ma in questa occasione e per mille motivi l'ha persa Cuadrado.