Inter, una strategia che non convince: bisogna tornare al mercato dei Frattesi e Thuram
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Il valore prodotto in campo dall’ultimo mercato svolto dall’Inter è insufficiente, l’analisi non può che essere parziale visto che navighiamo a metà stagione, ma l’apporto offerto dai vari Palacios, Martinez, Taremi e Zielinski è minimo e se a questi aggiungiamo Buchanan e il rinnovo di Acerbi, il retrogusto percepito è ancora più amaro. Anche perché attorno non c’è immobilismo, tutt’altro… Probabilmente è vero che molte altre stanno peggio dell’Inter, ma nel frattempo offrono la sensazione di poter cercare soluzioni facendosi un giro tra le vie del mercato. In viale della Liberazione, invece, l’ultima sessione di un certo livello è stata quella che ha portato Frattesi e Thuram, quella della rivoluzione che ha condotto allo scudetto, ma anche quella in cui sono partiti uomini come Onana e Brozovic. Certo, ci sono state anche operazioni alla Bisseck, ma in quel contesto avevano un senso, tra un Frattesi e un Thuram ci piazzi il tedesco, in pieno apprendimento, con Pavard che sostituisce Skriniar.
MERCATO BOCCIATO - È da quel mercato che l’Inter ha smesso di investire seriamente su calciatori giovani, forti e futuribili. In viale della Liberazione si stanno muovendo in un labirinto di indicazioni che al momento hanno portato solo immobilismo. In estate avevamo giudicato come rischiose le operazioni Palacios e Martinez, a breve potrebbe aggiungerà alla lista anche Thomas Perez, anche se l’ultimo rilancio del Newell’s sembra aver un po’ innervosito i nerazzurri, che alla fine potrebbero mollare questa operazione da 8 milioni di euro e concludere solo quella che riguarda il 2003, Sucic. Sembra come improvvisamente smarrita la via di mezzo, quella dei 25enni alla Buongiorno, per intenderci.
AUSTERITY - E in un gennaio dove tutte si organizzano guardando al mercato, l’Inter volge lo sguardo un pò all’infermeria un po’ al cielo, sperando possano recuperare presto e bene gli acciaccati e chiedendo maggiore clemenza alla buona sorte. Il gruzzoletto è stato investito in affari secondari e di conseguenza sarà un gennaio di austerity, condizione che fa a botte con le esigenze del momento attuale, che invece richiederebbe immediatezza di interventi. Ma evidentemente non c’è margine e l’interista passeggia confuso, a metà strada tra le memorie dei festeggiamenti in Duomo e la stretta attualità, sicuramente sostenuta da una squadra che in campo fa il proprio dovere, ma allo stesso tempo avviata verso una fragilità che va prevenuta con investimenti mirati.
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AUSTERITY - E in un gennaio dove tutte si organizzano guardando al mercato, l’Inter volge lo sguardo un pò all’infermeria un po’ al cielo, sperando possano recuperare presto e bene gli acciaccati e chiedendo maggiore clemenza alla buona sorte. Il gruzzoletto è stato investito in affari secondari e di conseguenza sarà un gennaio di austerity, condizione che fa a botte con le esigenze del momento attuale, che invece richiederebbe immediatezza di interventi. Ma evidentemente non c’è margine e l’interista passeggia confuso, a metà strada tra le memorie dei festeggiamenti in Duomo e la stretta attualità, sicuramente sostenuta da una squadra che in campo fa il proprio dovere, ma allo stesso tempo avviata verso una fragilità che va prevenuta con investimenti mirati.
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Commenti
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Senza infortuni la squadra sarebbe completa. Ok, qualcuno magari non all'altezza ma a gennaio no...