Calciomercato.com

  • Getty
    Inter, senti Cassano: "Inzaghi isterico mercoledì. Ha una Ferrari in mano, ma se deve inventare fatica"

    Inter, senti Cassano: "Inzaghi isterico mercoledì. Ha una Ferrari in mano, ma se deve inventare fatica"

    • Federico Albrizio
    Antonio Cassano esalta il Bologna di Vincenzo Italiano e bacchetta l'Inter, in particolare Simone Inzaghi: "Ha una Ferrari in mano, ma se deve inventare qualcosa fa fatica".

    L'ex attaccante, tra gli altri dei nerazzurri, ha parlato su Twitch durante il programma Viva el Futbol, soffermandosi sul pareggio di San Siro tra l'Inter e il Bologna nel recupero della 19esima giornata di Serie A. Non risparmiando critiche al tecnico interista Inzaghi.

    "GRANDE BOLOGNA" - Cassano ha analizzato la partita: "Ho visto un grande Bologna, con un allenatore che, con tutto il rispetto dei giocatori, l'ha fatto giocare da primo della classe. Da grande squadra. I primi venti minuti li hanno giocati solo loro, con il possesso palla veloce e l'uno contro uno. L'Inter gira la partita con un gran gol di Lautaro Martinez e lì pensavo fosse indirizzata, ma la ripresa inizia col Bologna che continua a giocare".

    SANTIAGO CASTRO - L'ex attaccante poi esalta il bomber rossoblù, Santiago Castro: "Per me nell'arco di due-tre anni diventerà davvero forte: mi piace, è cattivo e sa proteggere la palla. Se lo metti con gente che lo fa migliorare, diventerà tanta roba".

    CRITICA INZAGHI - Cassano poi analizza la situazione dell'Inter e critica Simone Inzaghi: "Simone Inzaghi ha una Ferrari in mano, che può vincere 38 partite su 38, ma fa solo 3-5-2. Se i giocatori stanno bene vince, ma se si deve inventare qualcosa fa fatica. Se trovi un tecnico più bravo di te come Italiano ti mette in difficoltà. Mercoledì era isterico in panchina, poi parla di squadra corta e infortuni. Ma hai 25 giocatori, una seconda squadra che può vincere il campionato. Però pareggi con il Bologna e con il Venezia vinci in modo tirato, oggi sei a meno tre e devi vincere a Firenze dove non sarà semplice. Non deve portarsi dietro Atalanta e Napoli a marzo, perché se no diventa un problema grande: perché poi qualcosa devi lasciare, che sia campionato o Champions o entrambe se sbagli qualcosa. Mi aspettavo un'Inter con cinque-sei punti in più. Non so se è solo demerito dell'allenatore perché i giocatori devono fare qualcosa di più, però i giocatori non sono stimolati a fare qualcosa di diverso. Fabio Capello ha ragione quando dice che dopo quattro-cinque anni i giocatori mi capiscono e quindi o vado via io o cambio dieci giocatori. Un tecnico abitudinario dà poco e l'Inter, che di gran lunga è la più forte e vincerà lo Scudetto, ha qualcosa che non funziona. Serve attenzione nello specifico, stimolando i giocatori o inventando qualcosa di diverso, perché qualcosa può succedere. Davide Frattesi si dice che deve rimanere, ma se continua a giocare Nicolò Barella o Henrikh Mkhitaryan e non Piotr Zielinski, può chiedersi perché deve rimanere e fare panchina".

    Altre Notizie