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Intermania: Lautaro, serve chiarezza. E un passo alla Zanetti
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LA SOCIETA' - Era la prima stagione della gestione Erick Thohir, che acquistò l'Inter da Massimo Moratti per poi rivenderla a Suning nel 2016. La gestione cinese è durata 8 anni ed è appena finita, con il passaggio di proprietà dalla famiglia Zhang al fondo statunitense Oaktree. Che si presenta scrivendo una lettera aperta ai tifosi, ribadendo l'impegno per la prosperità e il successo della società: "Non vediamo l'ora di collaborare a stretto contatto con l'attuale gruppo dirigente per continuare a costruire sullo slancio della storica seconda stella. Per questo motivo, siamo concentrati a garantire stabilità operativa e finanziaria, che contribuiranno al successo duraturo del club dentro e fuori dal campo".
IL CAPITANO - La stabilità operativa è garantita dalla conferenza della dirigenza sportiva con Marotta e Ausilio, quella finanziaria è incompatibile con le attuali richieste economiche di Lautaro Martinez. A Verona rimasto in panchina e premiato come miglior calciatore della Serie A. In questo senso da parte sua è comprensibile puntare a diventare il calciatore più pagato in Italia, ma il nodo è legato alle cifre. Il cambio di proprietà da Zhang a Oaktree non cambia la sostanza: l'Inter non può arrivare a offrirgli 10 milioni di euro netti all'anno. Anche perché nel caso poi dovrebbe fare i conti con le prevedibili richieste d'adeguamento dell'ingaggio a ruota da parte dei suoi compagni di squadra. Ora la palla passa al capitano, chiamato a prendere posizione: non a parole, ma con i fatti. Lautaro deve scegliere cosa fare: diventare una bandiera dell'Inter come Zanetti non chiedendo la luna oppure guadagnare ancora più soldi e andare via. Qualsiasi scelta sarebbe legittima, ma bisogna fare chiarezza il prima possibile. Perché il mercato degli attaccanti è già partito ed eventualmente non ci sarebbe tempo da perdere per cercare un sostituto all'altezza.