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Inter, come cambia la strategia sul mercato. Marotta: "Investimenti, giovani e player trading"
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COMPETITIVITA' DA MANTENERE - Un cambiamento con il passato che ci sarà e sarà inevitabile, ma con un unico grande obiettivo, sempre usando le parole del numero 1 nerazzurro: "L’elevato livello competitivo della nostra squadra deve essere mantenuto non solamente perché i colori nerazzurri devono essere sinonimo di vittorie in Italia e in Europa, ma anche perché dal successo sportivo dipendono molti ricavi provenienti dalla serie A e, in particolar modo, dalla Uefa".
COME FARE? - L'idea è quindi chiara: l'Inter deve essere competitiva. Ma come fare per ottenere questi risultati? Marotta ha confermato che la strategia adottata finora, di puntellare una squadra vincente anche con giocatori affermati e in là con l'età verosimilmente cambierà: "Il modello di riferimento sarà leggermente modificato, in quanto la filosofia della società è di tornare a fare investimenti su profili giovani che garantiscano asset patrimoniale e che possano dare un apporto di qualità a questa squadra di valori importanti".
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INVESTIMENTI SI', MA SUI GIOVANI - Rispetto agli ultimi mercati, dove i giocatori a parametro zero sono stati sia necessità che virtù, e che hanno in parte anche appesantito di conseguenza il monte ingaggi, gli investimenti economici a livello dei cartellini dei calciatori torneranno, quindi, più che possibili. Se arriveranno, però, dovranno essere per giovani talenti che rappresentino nuovi asset patrimoniali per il futuro.
PLAYER TRADING - Investimenti sì, ma non folli e, anzi, con una stella polare per l'Inter che rimane sempre la stessa: "sostenibilità". Cosa vuol dire? Che resterà importantissima a bilancio la voce del cosiddetto player trading, ovvero la capacità di generare valore anche dalle cessioni per poter poi reinvestire e Marotta non lo nasconde: "Ormai ho imparato a valutare che tutte le società italiane devono ricorrere al player trading, sfruttare i trasferimenti anche in chiave di vendita per generare le giuste plusvalenze e raggiungere quel concetto di sostenibilità economica".
NON SI ESCLUDONO CESSIONI - In sostanza, se nel corso della passata estate l'idea principale dell'Inter è stata quella di confermare in toto l'intero gruppo che vinse lo Scudetto della seconda stella, in vista della prossima stagione qualche cessione potrebbe essere presa in considerazione al fine di generare valore economico e poter reinvestire su colpi importanti: "Non siamo qui a dire dobbiamo vendere di sicuro, possiamo investire di sicuro, ma non possiamo escludere operazioni in uscita. Fatte sia nella logica di dare la giusta importanza alla rosa futura e anche nell'ottica di far quadrare quelli che sono i numeri nelle valutazioni di bilancio".
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SVECCHIARE LA ROSA - L'Inter a livello sportivo ha quindi oggi una priorità che è quella di svecchiare l'età media della rosa. Per farlo ricorrerà ad investimenti, ma anche a qualche cessione sebbene non per forza di un big. Come sempre sarà il mercato a fare la differenza in base alle possibili offerte che arriveranno sul tavolo dei dirigenti interisti nel corso dell'estate: "L'età media in Champions si è abbassata ed è logico adeguarsi. Questo non significa che i nostri senatori vengano esclusi, hanno dimostrato con i fatti di recitare un ruolo importante nella nostra economia calcistica. Valuteremo tutte le posizioni".
VINCERE NEL DNA - L'Inter sta cambiando, la strategia da perseguire anche, ma senza perdere di vista la vittoria. Del resto, come ricordato da Marotta, la realtà interista è e deve rimanere da big d'Europa: "Cambiando il modello non significa che vengano meno gli obiettivi, sono sempre gli stessi. Quando si parla di Inter si parla di una società che ha nel DNA il verbo vincere".
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