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    La Sampdoria ha ispirato 'Il problema dei tre corpi': parola dell'autore Liu Cixin

    La Sampdoria ha ispirato 'Il problema dei tre corpi': parola dell'autore Liu Cixin

    • Lorenzo Montaldo
    Prendete Netflix, il nuovo fenomeno cult della piattaforma, la Cina e la... Sampdoria. Cosa c'entrano il calcio e il club blucerchiato con "Il problema dei tre corpi", la serie iper chiacchierata della piattaforma streaming? Il legame è più stretto di quanto possiate pensare, e a raccontarlo è stato proprio Liu Cixin, autore della trilogia da cui è stato tratta la versione televisiva.

    Lo scrittore oggi sessantenne non è un grande appassionato di calcio, ma la Sampdoria è ugualmente entrata a far parte della sua vita, dandogli l'ispirazione per la sua opera. Liu Cixin ha assistito infatti ad un'amichevole tra la Cina e la Sampdoria, a Pechino. A raccontarlo è stato lui stesso: “Curiosamente vinse la Cina, forse perché la Sampdoria non prese la partita sul serio". Liu Cixin, che all'epoca non poteva permettersi posti in prima fila, percepiva i giocatori come singoli puntini, ma interpretava lo schema di gioco con cui si muovevano. Da lì, l'intuizione: "Ho pensato: se nell’universo ci sono civiltà intelligenti, viste le distanze enormi, anche i loro pianeti sembreranno puntini di uno schema” ha spiegato in una recente intervista a La Repubbica.

    In realtà, già un decennio fa Liu Cixin aveva parlato di Sampdoria, illustrando nel blog di John Scalzi in maniera più diffusa come la sua carriera fosse scaturita proprio grazie al club doriano . "Una partita di calcio mi ha ispirato. È stata la prima partita in un grande stadio a cui abbia mai assistito: una partita tra la nazionale cinese e l’italiana U.C. Sampdoria allo Stadio dei Lavoratori di Pechino. All'epoca avevo appena iniziato il mio lavoro e tutto ciò che potevo permettermi era uno dei posti economici dell'ultima fila. Da quella distanza, i complicati movimenti tecnici eseguiti dai giocatori in campo venivano filtrati, lasciando dietro di sé solo una matrice mobile di 23 punti, uno dei quali era il pallone. Anche la stella più brillante della partita, Ruud Gullit, era solo un altro punto vagante ai miei occhi" aveva spiegato Liu. "Mi sono pentito di non aver portato con me il binocolo, ma mi sono anche reso conto che l'eliminazione dei dettagli rivelava la chiara struttura matematica del gioco. 'È proprio come per le stelle', mi resi conto. Le distanze interstellari nascondevano e rendevano inaccessibili le complessità interne di ogni civiltà. Agli occhi di osservatori come noi, le civiltà extraterrestri appaiono solo come punti di luce".

    La partita in questione risale addirittura al 1994, quando a maggio la Sampdoria di Eriksson (considerata da molti la Samp più forte della storia, forse addirittura più completa di quella che vinse lo scudetto tre anni prima) dopo una stagione da terza in Serie A e vincitrice della Coppa Italia intraprese una tournée asiatica, affrontando proprio la Cina a Pechino. Come ricorda Liu Cixin, vinsero i padroni di casa 3-1. Quando si dice il 'butterfly effect': trent'anni dopo, ciò farà nascere una serie Netflix...

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