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    Il Napoli insiste per Lukaku: così De Laurentiis può sfruttare i vantaggi del Decreto Crescita

    Il Napoli insiste per Lukaku: così De Laurentiis può sfruttare i vantaggi del Decreto Crescita

    • Redazione CM
    E' Romelu Lukau il primo nome per l'attacco del Napoli. L'ex Roma e Inter, legato al Chelsea da un contratto in scadenza nel 2026, è una richiesta esplicita di Conte, che per essere accontentato ha bisogno dell'addio di Victor Osimhen. Il nigeriano è finito nel mirino di Paris Saint-Germain e Chelsea, ma al momento nessuna pista è considerata calda. L'ex guida di Inter e Juventus spera di avere novità entro dieci giorni, vorrebbe avere Big Rom a disposizione per la prima di campionato, domenica 18 agosto alle 18.30 al Bentegodi contro l'Hellas Verona. 

    ACCORDO COL NAPOLI - Lukaku, che si sta allenando da solo per farsi trovare pronto, ha già un accordo di massima con il Napoli sulla base di un contratto triennale da 6 milioni di euro l'anno più bonus. Il belga non vede l'ora di tornare a lavorare con Conte, che lo ha portato all’Inter nel 2019, garantendogli le due migliori stagioni della sua storia a livello realizzativo (con l'Inter 23 gol in campionato nel 2019 -20 e 24 gol in campionato nel 2020-21). Il Napoli avrebbe inoltre un motivo in più per mettere le mani su Lukaku: sfruttare gli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita.

    DECRETO CRESCITA - Come riporta Calcio e Finanza, la norma – eliminata a partire da gennaio 2024, ma che trova ancora applicazione per chi aveva potuto aderire al regime agevolato dal 2019 al 2023 – consentiva ai calciatori provenienti da almeno due anni di residenza fiscale all’estero, di trasferirsi in Italia producendo redditi che venivano pesati solamente al 50% in termini fiscali. A parità di stipendio lordo, la norma garantiva dunque un ingaggio netto decisamente più alto a chi si trasferiva dall’estero, consentendo ai club di attrarre giocatori di alto livello. Di seguito i parametri di accesso che dovevano essere rispettati:

    l’essere stati residenti all’estero nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia;
    l’obbligo di permanenza in Italia per due anni a seguito del trasferimento di residenza;
    lo svolgimento dell’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.


    La legge, di base, prevedeva che i vantaggi fiscali fossero applicati per un massimo di cinque periodi di imposta. Periodi che – grazie ai tre anni all’Inter e alla stagione alla Roma – Lukaku è riuscito a sfruttare appieno. Tuttavia, all’interno del testo della norma veniva specificato come ci fosse la possibilità di prolungare la durata degli sgravi per ulteriori cinque anni, arrivando ad un massimo di dieci anni.

    OLTRE I CINQUE ANNI - La norma, infatti, recitava: «Le disposizioni del presente articolo si applicano per ulteriori cinque periodi di imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo. Le disposizioni del presente articolo si applicano per ulteriori cinque periodi di imposta anche nel caso in cui i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento». Secondo quanto dichiarato dallo stesso Lukaku, il calciatore ha effettivamente due figli a carico. Per questo motivo si può presupporre che anche al termine dei cinque periodi di imposta iniziali (che scadranno a fine 2024) il Napoli possa continuare a sfruttare gli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita nei cinque anni successivi, dal 2025 in poi.

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