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    Il Manchester United ha 'tritato' pure Ten Hag. Ma nel suo futuro può esserci il Bayern Monaco

    Il Manchester United ha 'tritato' pure Ten Hag. Ma nel suo futuro può esserci il Bayern Monaco

    • Andrea Distaso
    Tredici sconfitte. Mai così tante nella storia della Premier League per il Manchester United, travolto ieri sera anche dal Crystal Palace nel posticipo della trentacinquesima giornata di Premier League e sempre più copia sbiaditissima del grande club che fu. La vittoria della Carabao Cup nella passata stagione, il terzo posto in campionato a 75 punti - una quota che non raggiungeva dall’era Mourinho - sono rimasti un’eredità di cui la squadra ed il suo allenatore Erik ten Hag non sono riusciti a fare tesoro. Quello che avrebbe dovuto rappresentare un punto di ripartenza è stato vissuto invece come un lampo isolato, a conferma che le difficoltà societarie e la confusione generata dalla discussa famiglia Glazer hanno avuto il sopravvento su tutto. E a pagare potrebbe essere ancora una volta l’allenatore, l’ottavo dal 2013 ad oggi dopo il ritiro di sir Alex Ferguson.

    QUANTI ERRORI - Scavalcato pure dal Chelsea in classifica, attualmente ottavo a tre giornate dalla fine e fuori da qualsiasi competizione europea per la prossima stagione, il Manchester United ha fallito nell’ordine tutti gli obiettivi a disposizione, a partire da una Champions League conclusa alla prima fase, in un girone tutt’altro che insuperabile con Bayern Monaco, Galatasaray e Copenaghen. Un flop colossale in termini di prestigio ma anche economico, visto che il quarto posto nel raggruppamento ha fatto sfumare l’ipotesi del ripescaggio in Europa League e fatto evaporare potenziali incassi per diverse decine di milioni di euro. Un aspetto non secondario per una società che ha immesso sul calciomercato oltre 200 milioni di euro e ha chiuso con un saldo negativo di 150. I tre calciatori più cari, André Onana, Masoun Mount e Rasmus Hojlund, a vario titolo hanno reso ben al di sotto delle aspettative: l’ex numero uno dell’Inter è spesso finito sul banco degli imputati per i 55 gol totali concessi in Premier League - gli stessi del Fulham, peggio addirittura dell’Everton 15° e il doppio dell’Arsenal capolista. La lunga catena di infortuni che si è abbattuta principalmente sul reparto difensivo e l’incomprensibile scelta di non investire sul rafforzamento di quel reparto hanno presentato un conto salatissimo che, secondo i media inglesi, sarà tutto o quasi a carico di Ten Hag.

    CONDANNATO - Nonostante un contratto fino al 2025 ed un ingaggio di poco inferiore ai 10 milioni di euro, il tecnico olandese, vice di Guardiola ai tempi del Bayern Monaco e protagonista di un quinquennio di successo alla guida dell’Ajax (2017-2022, con tre campionati olandesi ed una semifinale di Champions League all’attivo, dopo aver eliminato Real Madrid e Juventus), rischia seriamente di non poter proseguire il suo progetto. Al netto delle dichiarazioni e delle smentite di rito. Non lo salverebbe nemmeno l’eventuale conquista dell’FA Cup, che il prossimo 25 maggio contenderà a Wembley ai rivali del Manchester City, dopo la faticosissima vittoria ai rigori contro il Coventry City in semifinale. 

    RIPARTE DAL BAYERN? - Se per la sua successione sono diversi i nomi che vengono proposti dai media d’Oltremanica, da Thomas Tuchel ad Hansi Flick, passando per gli italiani Antonio Conte e Roberto De Zerbi, per Erik ten Hag il periodo di riposo in caso di esonero sarebbe comunque molto breve. Per Sky Deutschland infatti il Bayern Monaco, che nelle scorse settimane ha dovuto incassare molteplici rifiuti da parte di candidati allenatori per la stagione che verrà (il primo fu Xabi Alonso, l'ultimo è stato Ralf Rangnick), ha manifestato il suo interesse per il tecnico olandese e avrebbe effettuato un primo sondaggio. Trovando pieno gradimento da parte di Ten Hag, che avrebbe il vantaggio di conoscere già l’ambiente, di parlare fluentemente anche l’inglese - in virtù dei tanti calciatori stranieri in organico - e che ha soprattutto dimostrato all’Ajax e in parte anche allo United di saper lavorare molto bene coi giovani. Un aspetto che starebbe a cuore alla dirigenza bavarese, in virtù della rivoluzione in arrivo in estate sul mercato.
     

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