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    Fiorentina, Kayode: "Non la presi bene quando la Juve mi cedette. Voglio diventare come Dimarco"

    Fiorentina, Kayode: "Non la presi bene quando la Juve mi cedette. Voglio diventare come Dimarco"

    Michael Kayode, che ha vinto il premio come Italian Golden Boy, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Tuttosport: "Avevamo da poco finito allenamento e i miei compagni stavano guardando la tv. Io ero sotto la doccia, appena uscito sento Edoardo Bove che inizia a fomentare tutti dicendo che avevo vinto il Best Italian Golden Boy. Lui è romano, scherza sempre, quindi pensavo mi stesse prendendo in giro. Poi guardando la tv con loro ho letto il mio nome e ho scoperto che era vero. È stato meraviglioso, non me lo aspettavo minimamente."

    SCARTATO DALLA JUVE - "Subito non la presi benissimo, ma è normale dopo sette anni trascorsi nello stesso contesto. Con il tempo ho iniziato a viverla come una sfida: un voler dimostrare di poter tornare a quei livelli. Mi ha dato la forza per poter arrivare dove sono adesso. Ecco perché il Golden Boy per me è un po’ il premio del riscatto"
     
    ATLETICA LEGGERA - "È stato il mio primo sport: ero un centometrista, anche se in realtà mi sono sempre piaciute molto le corse lunghe. Quest’estate in ritiro durante la preparazione mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo: a livello fisico Palladino ci ha massacrati (ride ndr.). Ma a giudicare da come siamo partiti in campionato direi che ci è servito"
     
    MIGLIORARE - "Mi piacerebbe diventare più concreto negli ultimi metri. Avvicinarmi per quanto possibile alla concretezza e alla qualità tecnica di Federico Dimarco. Contro il Parma ha fatto un gol clamoroso. È troppo forte, lo guardo spesso…"
     
    IL MALORE DI BOVE - "Sono attimi bruttissimi che non auguro a nessuno. Dal campo c’era paura, agitazione. In momenti così è veramente difficile mantenere la calma. Ora siamo contenti perché Edo sta bene. Lo sentiamo tutti i giorni. Ci dice di stare tranquilli di pensare a solo a giocare. Sono andato a trovarlo in ospedale ed era il solito: non smette mai di scherzare!"
     
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