
Thuram si sacrifica e segna, l'Inter lavora per eliminare la clausola: strategia precisa
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FIDUCIA – Una dimostrazione di totale fiducia nei confronti dei mezzi del giocatore transalpino che in nerazzurro ha trovato la dimensione giusta per mostrare al mondo i mezzi e il talento che tutti da sempre gli hanno riconosciuto. Una fiducia, comunque, che è stata ripagata a pieno da parte di Thuram che, anche in Olanda nella trasferta europea di Champions, ha dato il via al successo della squadra di Inzaghi grazie a quella giocata da attaccante puro. Un’acrobazia di nobile fattura che ha scacciato un po’ gli spettri di un periodo in cui il transalpino, almeno in Serie A, non è stato brillantissimo sotto porta: la rete, infatti, manca dallo scorso 19 gennaio contro l’Empoli, mentre prima i centri erano stati addirittura 12 in 19 giornate. E allora il gol al Feyenoord ridà consapevolezza e permette a Inzaghi di poter dare continuità al classe ‘97 che così avrà modo di giocare e di riprendere la migliore condizione.

FUTURO – Una continuità che l’Inter vuole regalare a Thuram anche per un futuro che si prospetta sempre più a tinte nerazzurre. Il francese è protetto da un lungo contratto sino al 30 giugno 2028, con un ingaggio importante da ben 6 milioni di euro netti a stagione, ma all’interno dell’accordo è presente quella famosa clausola rescissoria da 85 milioni di euro che qualsiasi top club europeo potrebbe attivare in estate. E così la società di Viale della Liberazione, come riportato da La Gazzetta dello Sport, sta già valutando come azzerare ed eliminare tale clausola. L’ipotesi è che si possano aprire margini per un aumento di stipendio – meritato sul campo – con una volontà di partenza comune che parla di un rapporto solido e desideroso di proseguire a lungo da entrambe le parti. E un assist per un aumento salariale può arrivare dal Decreto Crescita, una legge non più esistente che però può essere utilizzata nel caso di Thuram (in quanto caso pregresso all’estinzione del regolamento), così come accaduto con Denzel Dumfries. Grazie al Decreto, l’Inter potrebbe sostenere serenamente anche un ingaggio da 7 milioni di euro netti che al lordo diventerebbero 9,1. La società nerazzurra ci lavorerà a tempo debito, ma le parti partono da una base comune di grande solidità.
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