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    Sampmania: 3-5-2 e tagli degli stipendi

    Sampmania: 3-5-2 e tagli degli stipendi

    • Lorenzo Montaldo
    So di risultare particolarmente cupo da un paio d'anni a questa parte, ma la realtà del mondo che gravita attorno alla Sampdoria, e le prospettive per il futuro, mi impediscono di guardare con ottimismo ai possibili sviluppi di una relazione diventata ormai insostenibile. Il rapporto tra il Doria e Massimo Ferrero ricorda ormai molto da vicino quelle coppie che si trascinano per convenienza e facciata, anzi, mi pare piuttosto evidente che non ci sia mai stato non dico l'amore, quello è un'altra cosa, ma neppure il rispetto. Temo che l'esito di questo percorso sia sostanzialmente già scritto, a meno di un colpo di scena dell'ultimo minuto. Serve un'amante che esca allo scoperto, una roba del genere, e ce n'è bisogno adesso.
     
    Nel frattempo sul campo la squadra si prepara alla ripartenza post Covid: sembrerebbe quasi l'inizio di una nuova stagione, non fosse che l'impatto con il campionato si rivelerà letteralmente traumatico. Inter e Roma fuori casa saranno un assaggio, quelle non sono partite da vincere, il Bologna assumerà il peso specifico di un vero e proprio spartiacque della stagione. Lecce-Samp, invece, varrà quanto una finale di Champions. Prima ce lo mettiamo in testa, nella totalità dell'ambiente blucerchiato, e meglio è.
     
    Credo sia importante avere ben chiaro il pericolo rappresentato da questo quartetto di partite. Il peggior scenario possibile secondo me non è tanto la possibilità di una doppia sconfitta in avvio, e di una brutta prestazione con il Bologna, quanto piuttosto la possibilità di arrivare a Lecce-Samp troppo sicuri di sé stessi, magari avendo racimolato una vittoria e un pareggio nelle gare precedenti. Uscire dal poker di incontri con 7-9 punti sarebbe un vero miracolo, farne 3 o 4 invece un disastro. Dopo la trasferta in Salento, oltretutto, il Doria fronteggerà a distanza di tre giorni la Spal. Un'altra finale di Champions, in casa questa volta, che si rivelerà fortemente influenzata dal risultato di qualche giorno prima con il Lecce. Capite bene che c'è poco da stare allegri, poco da godersi il ritorno del calcio, se così vogliamo chiamarlo.
     
    L'ultimo momento così complesso tra quelli vissuti recentemente dalla Samp risale al 2015. Lo 0-0 con il Sassuolo e il fortunoso 2-1 sulla Lazio, con Mbakogu del Carpi che sbaglia due rigori al cospetto dei biancocelesti e Viviano che tiene a galla i blucerchiati parlando di tutto, però, sono un caso più unico che raro. E' il jolly che ti capita una volta nella vita, la congiuntura astrale che non si verifica mai. Per fronteggiare questo tour de force dal peso specifico altissimo, Ranieri sta attuando l'unica strategia che una persona di buon senso può partorire, ossia mettere più giocatori possibili in difesa, con un imperativo ben preciso: primo, non prenderle. Poi se mai si penserà ad attaccare.
     
    Il celebre 3-5-2 su cui il mister da tempo sta lavorando, in realtà, è un 5-3-1-1 mascherato. Lo schieramento con tre centrali di ruolo, Yoshida, Colley e Tonelli, e due esterni che in realtà sono due terzini (Bereszynski/Depaoli e Murru) consentirà alla Samp di presentarsi alla partita pure con un terzetto di centrocampisti muscolari e fisici. Praticamente, un catenaccio mascherato. Il Doria non avrebbe altro modo per impiegare contemporaneamente Linetty, Ekdal e Vieira, qualsiasi altra sistemazione in campo ad eccezione del 4-3-1-2 escluderebbe fisiologicamente uno dei centrocampisti. Il nuovo modulo, in sostanza, lancia un segnale ben preciso: è la miglior soluzione per impiegare contemporaneamente 9 giocatori difensivi su 11. E non vuole essere una critica, se mai è un elogio alla praticità e alla concretezza di Ranieri. Chi se ne frega del bel gioco, dei fraseggi, delle occasioni da gol. Mettere il pullman davanti alla porta, difendersi e ripartire, pure con un lancio lungo. E ce n’è d’avanzo.
     
    Riuscire a salvare questa Sampdoria sarebbe un’impresa quasi eroica, considerando Covid, modestia tecnica dei giocatori e instabilità dell’ambiente e della proprietà. L’ultima grana in ordine cronologico è quella relativa al taglio degli stipendi, una situazione spinosa che Ferrero ha deciso di gestire in maniera particolarmente originale rispetto a tutte le altre squadre. La linea scelta possiamo sintetizzarla con: “Salvatevi, poi ne parliamo”. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa Ranieri. Ritengo opinabile la decisione di lasciare in sospeso una pratica così delicata, potenzialmente in grado di avere risvolti disastrosi su andamento e morale della squadra.

    Ci sarà un motivo se gran parte delle società di Serie A hanno deciso di risolvere la questione il prima possibile, immagino. Non penso che l'idea di un bonus convincerà pienamente i giocatori, che in fin dei conti sono lavoratori dipendenti. Estremamente privilegiati, certo, ma pur sempre lavoratori. Ma d'altro canto, in tempo di Coronavirus e recessione economica, uno 'sforzo' viene chiesto a tutti. Sono certo che anche Ferrero lo sosterrà, decurtando il suo stipendio (pari a quello di un top player della Samp) prima di proporre tagli e bonus futuri. 

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