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  • Repubblica - Milan, prime tensioni tra RedBird e Ibrahimovic: i casi Camarda e Abate e il video con IShow Speed

    Repubblica - Milan, prime tensioni tra RedBird e Ibrahimovic: i casi Camarda e Abate e il video con IShow Speed

    • Redazione CM
    Una serie di contestazioni piuttosto precise e circostanziate. Episodi singoli e non isolati che vengono riassunti e raccontati nell'articolo scritto dal collega di Repubblica Enrico Currò, che ha svelato alcuni retroscena sul ruolo di Zlatan Ibrahimovic al Milan. Un ruolo che ne uscirebbe ridimensionato in termini di immagini all'esterno e di autorevolezza all'interno del club, in quanto vengono elencati come motivo di perplessità e risentimento da parte della proprietà nei confronti dell'ex campione svedese. Il famoso video su Youtube in compagnia del noto content creator IShow Speed – quello nel quale quest'ultimo si rese protagonista dell'infelice battuta “Chi si muove è gay” - dal quale non prese immediatamente le distanze sarebbe soltanto la punta dell'iceberg. Il fondo RedBird, di cui l'ex centravanti è socio e consulente, chiama in causa anche una serie di comportamenti non graditi nella sua veste di plenipotenziario dell'area sportiva.

    QUANDO TORNA IBRA? COSA FILTRA SU MILAN-VENEZIA

    Nell'articolo di Repubblica si fa ovviamente riferimento all'ultimo episodio in ordine di tempo, l'assenza di Ibrahimovic in occasione dell'ultima partita contro la Lazio, quella della ormai celeberrima protesta in mondovisione di Theo Hernandez e Rafa Leao contro l'allenatore Paulo Fonseca durante il cooling break del secondo tempo. Un'assenza pesante in quanto arrivata dopo aver condiviso col tecnico – duramente rimbrottato qualche settimana prima in conferenza stampa per aver detto la sua sul calciomercato – la scelta di escludere le due stelle della squadra dalla formazione titolare dell'Olimpico dopo la pessima prestazione di Parma. Ad Ibrahimovic vengono contestate altre gestioni non ottimali di alcune situazioni calde: per esempio l'improvvisa frattura con l'ex compagno di squadra e amico di una vita Ignazio Abate, che dalla guida della formazione Primavera sperava di essere promosso alla guida di Milan Futuro al posto di Daniele Bonera. Una nomina che sarebbe saltata anche per la decisione dell'allenatore campano di non far esordire uno dei due figli di Zlatan, il classe 2006 Maximilian. Abate ha così salutato il club rossonero nonostante l'ottimo lavoro svolto (due Final Four consecutivi di Uefa Youth League) e dai quadri tecnici è stato allontanato pure il padre Beniamino, preparatore dei portieri prima trasferito dall'Under 19 alla squadra femminile e poi definitivamente licenziato.

    E a proposito di giovani talenti, c'è un'altra questione che ha tenuto banco per diversi mesi, salvo risolversi all'inizio dell'estate con la tanto attesa e sospirata firma del primo contratto da professionista di Francesco Camarda. Enrico Currò racconta per Repubblica che, dietro lo slittamento di un'ufficialità prevista inizialmente per il 10 marzo scorso (al compimento dei 16 anni del ragazzo) ci sia la scelta di blindare precedentemente Maximilian Ibrahimovic per poi passare al dossier dal peso specifico più significativo. Considerando l'enorme potenziale di Camarda - che nei giorni scorsi ha postato un like ad un commento di un profilo social che riportava un parere molto critico contro Ibra -  e la corte spietata portata avanti da importanti club stranieri come Borussia Dortmund e Manchester City. Una serie di accuse e contestazioni che starebbero minando la posizione apicale di Zlatan Ibrahimovic nei quadri dirigenziali del Milan. Certamente non il modo migliore di avvicinarsi ad un trittico di partite - Venezia, Liverpool e Inter - che molto dirà sul futuro prossimo della formazione rossonera.

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