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  • Milan, Morata contro il suo passato: ecco perché la sfida con la Juventus è fondamentale

    Milan, Morata contro il suo passato: ecco perché la sfida con la Juventus è fondamentale

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    Una vigilia di attesa, di preparazione. Una vigilia particolare, lunga anche a per causa della sosta per le Nazionali che ha visto l’Italia di Luciano Spalletti qualificarsi alla Final Eight di Nations League in uno dei gironi più difficili – sulla carta – da affrontare, specialmente dopo il non entusiasmante Europeo vissuto in estate dagli Azzurri. Ma archiviata la parentesi Nazionali, è tempo di rituffarci nel magico e abitudinario mondo dei campionati. La Serie A tornerà in scena domani, con i Campioni d’Italia in carica dell’Inter che apriranno le danze della 13a giornata in quel di Verona, prima di lasciare spazio al vero e proprio big match del sabato: Milan-Juventus.

    VIETATO SBAGLIARE - Inutile stare a sottolineare l’importanza di questa partita, semplicemente fondamentale per entrambe le squadre: da un lato, i rossoneri non possono più permettersi di perdere terreno dalla vetta e dal treno con destinazione Champions League, data l’enorme qualità e incisività nei risultati mostrate da formazione come Inter e Napoli – con ogni probabilità, le due candidate, almeno in questo momento, più realistiche a contendersi lo Scudetto sino alla fine dell’anno -, ma anche da squadre come Atalanta, Lazio e Fiorentina che viaggiano a ritmo elevato, non lasciando più margine di errore alla compagine allenata da Paulo Fonseca, che ha già perso per strada fin troppi punti (in ultima battuta, in ordine cronologico, il rocambolesco pareggio di Cagliari per 3-3) ed è chiamata a dare un segnale e a riportarsi in scia delle prime sei della classifica. Dall’altra parte, gli uomini di Thiago Motta hanno un’occasione ghiotta per dimostrare alla Serie A che, nella lotta per il titolo, la Vecchia Signora va sempre considerata. In questa situazione, non può che emergere sia una partita che mantenga costantemente il suo fascino, visti anche i numerosi ex che le due società condividono: tra tutti, gli occhi di San Siro saranno certamente puntati su Alvaro Morata.

    PARTIRA’ DALL’INIZIO – Partiamo da una certezza: dopo la sosta per gli impegni per le Nazionali, Alvaro Morata è pronto a partire dal 1’ nella sfida del Meazza contro il suo passato. Le ultime due settimane non sono state semplici per il centravanti spagnolo, che, poco prima della sfida contro il Cagliari, ha rimediato un trauma cranico in allenamento dopo un duro scontro testa contro testa con il compagno di squadra Strahinja Pavlovic. Trasportato immediatamente in ospedale, gli esami sostenuti dall’ex attaccante di Real e Atletico Madrid hanno dato esito negativo e, dopo una notte in osservazione all’interno dell’impianto ospedaliero lombardo, lo spagnolo è tornato a casa e in seguito ha anche risposto alla chiamata della Nazionale campione d’Europa in carica. Il capitano delle Furie Rosse ha disputato 21' contro la Danimarca, mentre contro la Svizzera è rimasto in campo per un’intera frazione di gioco. Il periodo difficile, dunque, è ormai superato e sabato, a partire dalle ore 18, Morata sarà regolarmente titolare contro la Juventus, pronto a guidare il reparto offensivo della formazione meneghina proprio contro il suo passato.

    DUE AVVENTURE IN BIANCONERO – A San Siro, infatti, Morata ritroverà la Juventus, squadra nella quale l’attaccante ex Chelsea ha vissuto due esperienze sotto l’ombra della Mole Antonelliana. Era l’estate del 2014 e la Vecchia Signora prelevò un allora 22enne Morata dal Real Madrid, per una cifra pari a 20 milioni di euro (con possibilità di riacquisto fissata a 30 milioni, fatto che avvenne al termine dell’annata 2015/16). La prima vita a Torino di Morata fu caratterizzata da una forte predilezione verso le marcature importanti in Europa: due reti – fra andata e ritorno in semifinale di Champions League, proprio contro i Blancos – più il gol del momentaneo pareggio nella finale di Berlino, poi persa contro il Barcellona. Ma timbrare il cartellino in finale sembrava la sua specialità, visto che l’anno successivo fu proprio una sua marcatura a permettere alla Juventus di sconfiggere il Milan e aggiudicarsi l’ennesima Coppa Italia della propria storia. Un trofeo che si aggiunse a una prima Coppa Italia già vinta nella stagione precedente, due Scudetti e una Supercoppa Italiana, con 27 reti messe a segno in due anni. Quattro anni e tre club più tardi (Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid), Morata tornò a vestire la maglia della Juventus: prestito oneroso con diritto di riscatto dai Colchoneros. Altri due anni che fruttarono un maggior numero di reti (complessivamente furono 32), ma con un palmares che si arricchirà solamente di una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia con Andrea Pirlo alla guida di Madama. Morata non venne riscattato e archiviò così le sue due vite in quel del capoluogo piemontese.

    SFIDA AL PASSATO E UN TABU’ DA SFATARE – Ma il passato, seppur sempre apprezzato dal centravanti spagnolo, rimane il passato. Ora c’è il Milan, squadra che l’ha cercato, corteggiato e coccolato in estate, tanto da pagare i 13 milioni di euro di clausola rescissoria dall’Atletico Madrid. Morata si ritrova con dieci primavere in più sulle spalle: è un giocatore diverso, con molta più esperienza e consapevolezza di essere uno dei leader presenti nella rosa rossonera. E Fonseca è pronto ad affidargli nuovamente le chiavi del proprio attacco, ben consapevole dell'importanza che questa sfida ha per la stagione del Milan. Impossibile, in questo momento, rinunciare a un giocatore con questo tipo di caratteristiche, un calciatore di grande tecnica, aggressività, coraggio e malizia, un attaccante pronto a sacrificarsi per la squadra, pur di raggiungere il risultato prefissato e permettere al Milan di vincere uno scontro cruciale. Anche se, almeno in questa occasione, è ipotizzabile che sarà Morata il primo a voler raggiungere il traguardo dei tre punti, magari decidendo anche l’incontro con una sua firma, un evento che non ha ancora avuto modo di accadere nel corso della sua carriera: il numero 7 rossonero, infatti, non ha ancora mai segnato contro la Juventus nei cinque precedenti confronti (due con il Real Madrid e tre con l'Atletico Madrid, tutti in Champions League). E perché non sfatare questo tabù proprio ora contro la miglior difesa – la Juventus ha subito solamente sette reti in Serie A in questo avvio di stagione, di cui 4 in un’unica partita, contro l’Inter, proprio a San Siro - del campionato?. Una missione non semplice, ma che Morata vuole portare a compimento. Nella sua partita, nella sfida al suo passato: Fonseca si affida alla leadership di Alvaro Morata, nella sua miglior versione.

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    Arturo Camaioni
    Arturo Camaioni

    Ha cambiato il suo modo di giocare, ore è un perfetto tuffatore.

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