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    Milan, Ibrahimovic: "Leao non sa quanto è forte, è tra i migliori al mondo"

    Milan, Ibrahimovic: "Leao non sa quanto è forte, è tra i migliori al mondo"

    • Redazione CM
    L'investitura di Zlatan Ibrahimovic: "Rafael Leao è tra i giocatori migliori al mondo, secondo me non sa quanto è forte".

    L'ex centravanti svedese, oggi senior advisor del Milan, non ha dubbi sulle qualità e sul talento del portoghese, con cui ha giocato e che ora segue in un'altra veste.

    Ibra è intervenuto a DAZN prima della sfida con la Juventus a San Siro, ripresa del campionato e match valido per la 13esima giornata di Serie A, concentrandosi in particolari su Leao e sulle pressioni che lo circondano, senza però dimenticarsi di Alvaro Morata e della sua importanza.

    COME STA - "Sto bene, sono sempre carico"

    LEAO - "Sono sempre stato orgoglioso di lui. Quando l'ho conosciuto era un ragazzino. Ora è cresciuto, è più adulto e maturo. E' un calciatore, prima era un talento potenziale. Ci sono momenti più wow e meno wow per tutti, l'importante è tenere i momenti meno wow il più in alto possibile. Ora sta bene, siamo dietro di lui per motivarlo e fare sempre bene. E' la nostra responsabilità. Lui come calciatore deve fare la differenza perché è uno dei più forti al mondo, lo ha dimostrato e lo dimostra".

    HA IL FUOCO DENTRO LEAO? - "Secondo me non sa quanto è forte, quando lo capirà uscirà tutto quanto. Ha questa pressione perché è uno dei più forti di tutti, se no non si parlava di lui. Per noi lo è. La domanda è se lui sa quanto forte è".

    COSA DICE A LEAO? - "E' un equilibrio, se dici tutti i giorni a una persona che è il più forte magari si rilassa. Dipende dal carattere del giocatore e chi è. Poi anche il giocatore ha la responsabilità di fare di più, ma ognuno è diverso. Nel mio caso non mi serviva nessuno per tirare fuori tutto. Anche lui con esperienza deve accendersi, ma noi siamo felici e soddisfatti di lui. Poi vogliamo che facciano sempre di più".

    MORATA - "Morata ha preso una botta in testa e ha saltato il Cagliari. Poi ha giocato un po' in Nazionale e si è allenato con la squadra. Siamo molto soddisfatti, sapevamo cosa porta. E' un giocatore di collettivo, non fa 50 gol all'anno ma aiuta i compagni. E' uno di quei leader che aiuta la squadra non solo in campo".

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