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    Laziomania: Tudor condannato da errori singoli. Per la Champions si riparte da Kamada, Gila e il mercato

    Laziomania: Tudor condannato da errori singoli. Per la Champions si riparte da Kamada, Gila e il mercato

    • Alessandro De Felice
    Così fa più male. Il più classico colpo di coda scatenato dall’orgoglio sul finale si smaterializza a pochi passi dal traguardo. Quella Champions League ancora alla portata si è definitivamente allontanata sulla disattenzione di Marusic, l’ennesima della stagione a dire il vero. E poco è servita un’altra gara gestita molto bene da Igor Tudor, che fa ancora una volta scelte poco banali e sorprende tutti, ma ha ragione, almeno fino all’87’. A condannarlo è l’errore di un singolo, che fa da contraltare alle prove brillanti di Kamada e Gila, due calciatori (sopratutto il primo) rivitalizzati dal cambio in panchina e l’arrivo del tecnico croato. In un San Siro vestito a festa, con la squadra nerazzurra pronta ad alzare al cielo la coppa dello Scudetto, la Lazio gioca una gara gagliarda, senza subire l’effetto di un ambiente caldissimo, e mette in campo una gara di personalità. La sliding door resta l’occasione sprecata da Castellanos a pochi minuti dal termine, prima del pari di Dumfries. Una gara perfetta (e un super Provedel) rovinata proprio sul più bello, ad un passo dal traguardo.

    TUDOR CON CORAGGIO - Fuori in un solo colpo Guendouzi, Felipe Anderson, Luis Alberto e Ciro Immobile. Come annunciato alla vigilia, Tudor si presenta a San Siro con il ritorno di Provedel e soprattutto Pellegrini e Rovella dal primo minuto. Scelte tutt’altro che banali, che consentono al tecnico di poter gestire al meglio i 90 minuti e poter attingere dalla panchina risorse importanti a gara in corso. Ancora una volta, il tecnico croato dimostra di non badare a curriculum e leadership nel momento delle scelte, pensando solo al bene della squadra. Un fattore non da poco, che fa ben sperare in vista del futuro. Le risposte della squadra riflettono quelle dell’allenatore e quella di San Siro è una Lazio coraggiosa e pronta a giocarsi le proprie chance.

    PARTITA GAGLIARDA - San Siro in festa, la coreografia che celebra i ‘Campioni d’Italia’ con i 20 scudetti e la seconda stella e un clima infernale. La Lazio, però, non questa volta dimostra carattere e voglia di portare a casa il bottino pieno con una prestazione di assoluto livello. Il gol annullato a Castellanos nel primo non frena i biancocelesti, che non ne risentono psicologicamente e giocano un buon calcio e mettono in campo una personalità vista raramente in questa stagione. Un segnale di crescita importante nei singoli e nel gruppo. La Lazio ci prova fino in fondo, mette in campo tutto quello che ha e - al netto di un po’ di fortuna - paga un errore individuale, che costa caro.

    KAMADA E GILA - Al Meazza i leader sono ancora loro. Daichi Kamada e Mario Gila. I due forniscono un’altra prova di assoluto livello, sia dal punto di vista tecnico che di leadership. Il giapponese garantisce quantità e qualità e mette la firma anche in fase di finalizzazione, prima con la verticalizzazione con qualche centesimo di ritardo per Castellanos sul gol annullato e poi con il sinistro con cui batte Sommer. Inoltre non fa mancare la propria presenza in fase di interdizione. Un calciatore che ha svoltato con l’arrivo di Tudor e davvero può rappresentare una risorsa preziosa per il futuro della Lazio. Proprio come Mario Gila, che torna dall’infortunio e dimostra quanto sia mancato. Lo spagnolo disputa un’altra gara in cui getta il cuore oltre l’ostacolo e molto spesso va oltre i propri limiti tecnici. Un vero e proprio muro e l’ultimo a mollare tra i biancocelesti. Una gran bella scoperta della stagione della Lazio, che si ritrova un tesoro prezioso in vista dei prossimi anni.

    CHE ERRORI - L’errore di Castellanos nel 2 contro 1 con Pavard e la dormita colossale di Marusic sul gol di Dumfries fotografano perfettamente la gara di San Siro e le speranze Champions svanite della Lazio. Sliding doors di una gara in cui la squadra di Tudor aveva approcciato perfettamente sotto ogni punto di vista e tenuto testa alla squadra campione d’Italia, che non risparmia nessuno e nel finale si mette anche a trazione anteriore per pareggiare i conti. Niente regali di Simone Inzaghi alla sua ex: sono Taty e Marusic a offrire ‘doni’ agli avversari, spegnendo le speranze biancocelesti con un harakiri nel giro di pochi minuti.

    RIPROVARCI - Le speranze della Lazio di ottenere la prossima Champions League si spengono definitivamente. Si ripartirà dall’Europa League, con il progetto Tudor che potrà definitivamente prende forma, soprattutto grazie al mercato. Praticamente chiusa la stagione con 90 minuti d’anticipo, ora per il club biancoceleste arriva il momento più importante, ovvero programmare la prossima. Servirà un lavoro perfetto sul mercato e soprattutto la volontà della società di alzare l’asticella per far rivivere le notti Champions all’Olimpico a tinte biancocelesti. Un obiettivo che dovrà essere nel mirino già nella prossima stagione: le prime risposte arriveranno già nelle prossime settimane, quando le mosse in entrata e in uscita sul mercato definiranno quale sarà la strategia e gli obiettivi della squadra nella prossima stagione.

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