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    Clamoroso Lazio, Tudor si è dimesso

    Clamoroso Lazio, Tudor si è dimesso

    • Tommaso Fefè
    In casa Lazio si dimette il secondo allenatore in quattro mesi. Tudor non proseguirà oltre la sua avventura con i biancocelesti. I segnali non erano dei migliori già da dopo gli incontri dei giorni scorsi, nonostante a parole il presidente Lotito affermasse il contrario. Era opinione diffusa che il matrimonio sarebbe andato avanti solo per questioni di comodo, in virtù degli accordi già esistenti. Anche tutto l'ambiente della tifoseria laziale non stava vivendo bene i troppi non detto e punti interrogativi in sospeso tra allenatore e società.. Era necessario trovare una convergenza sui temi principali per aprire un nuovo ciclo, nessuno voleva un compromesso al ribasso per tirare avanti. Evidentemente le idee non sono combaciate. Nasce così - a distanza di appena 79 giorni dal suo insediamento - il comunicato ufficiale, diramato dal club biancoceleste nella serata di mercoledì 5 giugno: "La S.S. Lazio comunica che, in data odierna, Igor Tudor ha rassegnato le proprie dimissioni da responsabile della prima squadra. La Società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto, augurando le migliori fortune personali e professionali".
    I MOTIVI DEL DIVORZIO - Se a marzo scorso l'addio di Sarri era arrivato dopo mesi di strascichi di polemiche e mugugni, la vicenda di Tudor si è al contrario evoluta nel giro di poche settimane. La società era partita con l'intenzione di prolungare già da subito il rapporto col tecnico croato andando oltre il 2025, per non iniziare la stagione con un allenatore in scadenza. Un contratto che per il mister è però sempre stato "solo un foglio di carta firmato". L'importante era condividere un progetto. Il mancato rinnovo di Kamada e la conferma forzata di Guendouzi e di buona parte degli acquisti dell'estate scorsa (per lo più poco congeniali al 3-4-2-1) non sono state le premesse migliori. La società aveva comunque già espresso al tecnico quali linee guida avrebbe seguito per il rinnovamento della rosa, cosa sarebbe stato possibile fare e cosa no per accontentare le esigenze del tecnico. Dopo il vertice di lunedì sera e martedì mattina sono state quindi chiare ad ambo le parti quali criticità si sarebbero dovute mettere da parte per proseguire. 24 ore di riflessione hanno portato dunque alla decisione di salutarsi. Non c'è stata una vera e propria rottura, ma una presa d'atto da parte di Tudor che non ci fossero le premesse necessarie per portare avanti il suo lavoro. Troppi i punti di divergenza, ai quali si somma un rapporto mai veramente idilliaco con lo spogliatoio. I risultati arrivati nel finale di stagione sono stati più una reazione emotiva, che una reale fiducia in ciò che l'allenatore avrebbe voluto costruire.

    CASTING - Al netto di un'ufficialità dell'addio di Tudor che ancora non è arrivata (ma è attesa nelle prossime ore), si apre adesso per la Lazio il tema della successione in panchina. La società non ha piani B già pronti. Lo dimostrano anche le parole di Lotito a Tag24: "Non so nulla di possibili dimissioni di Tudor. Se farà come Sarri non so dirvelo".Contatti diretti con altri allenatori non ci sono stati nei giorni scorsi, perché la posizione del club, più volte ribadita da Lotito e Fabiani, era quella di andare comunque avanti con il croato. Di nomi in lista però ce ne sono diversi. Se i grandi sogni si chiamano Conceiçao e Allegri, va anche preso atto che al momento sono le due piste meno probabili, se non altro per questioni di costi. Il portoghese peraltro è a un passo dall'accordo col Marsiglia. Baroni e Klose sarebbero due profili più adatti per una rifondazione ed entrambi a Roma verrebbero volentieri. Italiano, che piaceva molto, ormai si è accasato al Bologna, al contrario c'è ancora libero Paulo Sousa, apprezzato in particolare da Fabiani. E poi c'è sullo sfondo un possibile, clamoroso ritorno di Sarri che con Lotito è comunque rimasto in buoni rapporti e che, per sua stessa ammissione, non disdegnerebbe l'idea di ripartire da 0 con una squadra da rifondare su un nuovo blocco di giovani talenti. La scelta, in ogni caso, avverrà in tempi brevi perché l'inizio di una nuova stagione è dietro l'angolo.

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