
L'Inter non ha rinunciato a Nandez: a gennaio può essere sfida al Napoli
DI NUOVO DA TE - Nahitan Nandez rimane nell'orbita dell'Inter dopo un lungo corteggiamento estivo che aveva portato anche all'irrigidimento dei rapporti tra il calciatore uruguaiano e il Cagliari. L'ex Boca Juniors sta vivendo una prima parte di stagione molto complicata e sofferta, in linea col rendimento dell'intero gruppo di Mazzarri, e a gennaio la sua situazione può tornare di strettissima attualità. L'Inter aveva seriamente valutato la sua candidatura per la sostituzione di Hakimi, prima di virare con decisione su Dumfries; le difficoltà di adattamento dell'esterno olandese e le problematiche incontrate da Simone Inzaghi nella costruzione di un centrocampo capace di dare equilibrio e qualità allo stesso tempo possono portare ad un cambio di rotta. Il rendimento altalenante di Calhanoglu e l'insostituibilità di Brozovic e Barella ha denunciato l'assenza di alternative all'altezza nella rosa nerazzurra.
SFIDA AL NAPOLI - A parte Vidal, che appare rinato dopo lo scarso apporto fornito nell'ultima stagione, i vari Vecino, Gagliardini e Sensi non hanno avuto la possibilità di entrare in maniera impattante nelle rotazioni dell'allenatore piacentino, vuoi per gli infortuni, vuoi per le valutazioni fatte da Inzaghi. Nandez può essere dunque quel giocatore capace di risolvere due problemi in uno per l'Inter, offrendosi pure come valida alternativa sulla corsia di destra. Il suo contratto col Cagliari scade nell'estate 2024 e la sua valutazione di mercato si aggira sui 25-30 milioni di euro, col Napoli che a sua volta monitora gli sviluppi in caso di apertura del club sardo ad una sua cessione. Il giocatore e il suo entourage hanno fatto sapere di essere in parola col presidente rossoblù che, in caso di proposta ritenuta congrua, il suo addio possa essere preso in considerazione. Napoli e Inter osservano, coi nerazzurri costretti però a passare da quell'autofinanziamento e a quelle formule fantasiose spesso evocate negli ultimi tempi da Marotta per far fronte agli attuali impedimenti del gruppo Suning a sostenere nuovi onerosi investimenti.
