Juve, aspettando i grandi colpi ecco Facundo Gonzalez: tutti i dettagli
Nicola Balice
Niente paura, le tempistiche sono quelle imposte da formalità burocratiche e dal fatto che in ogni caso la Juve sia ancora impegnata negli Stati Uniti. Poi magari Facundo Gonzalez alla corte di Max Allegri trascorrerà poco o pochissimo tempo, perché in programma per lui c'è in ogni caso un prestito in serie A per trovare da subito spazio e fiducia: c'è la Salernitana (con cui si parlerà anche di Fabio Miretti e Hans Nicolussi Caviglia) in pole position, dietro resiste il Verona ma le alternative non mancano al difensore uruguaiano. Che aspetta solo il via libera per poter prendere la via di Torino ed effettuare le proverbiali visite mediche prima di poter ufficialmente essere considerato un calciatore della Juve. Operazione orchestrata dal suo agente Martin Guastadisegno, manager anche di Matias Soulé che attende ancora di ricevere l'offerta giusta per salutare il club bianconero: valutazione ancora fissata tra i 20 e i 25 milioni, nessuno l'ha avvicinata, resiste l'interesse del Feyenoord, ma non a quelle cifre. Tornando a Facundo Gonzalez, l'operazione tra Juve e Valencia nel frattempo è stata perfezionata in ogni minimo dettaglio. E sarà l'uruguaiano a tutti gli effetti il secondo colpo della stagione. LE CIFRE – Classe 2003, centrale mancino dalla fisicità che lascia ben sperare anche sotto questo punto di vista, è stato protagonista di un Mondiale Under 20 a cinque stelle ma il Valencia non ha saputo convincerlo a restare dopo la gestione degli ultimi tempi. Ela Juve, invece, ha utilizzato gli argomenti giusti: contratto di cinque anni con ingaggio che partirà da 600mila euro a stagione, progetto di crescita che passa subito dalla A e non dalla Next Gen. Al Valencia poi un indennizzo da 350-400 mila euro per cominciare, cui sommare diversi bonus che potranno portare la Juve a pagare un massimo di 3 milioni di euro negli anni. A tutto questo si aggiunge una percentuale sulla futura rivendita massimo del 20%. Operazione quindi di prospettiva con un rischio d'impresa ridotto ai minimi termini per la Juve, che deve ancora risolvere i nodi principali (da Lukaku-Vlahovic in poi) e soprattutto sbrogliare l'intricatissima matassa delle cessioni.