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Inchiesta ultras, la testimonianza del dirigente dell'Inter Silva e i dialoghi con Ferdico: "Se Marotta non dà l'ok..."
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Uno degli esempi riguarda le intercettazioni che vedono protagonisti Massimiliano Silva, dirigente dell'Inter addetto ai rapporti con i tifosi e Marco Ferdico, l'ultimo capo ultras della Curva Nord. E tanti sono i dettagli che emergono sul come gli ultras provassero a "comandare" sulla situazione biglietti del secondo anello verde.
Nella testimonianza datata 1° marzo Silva al gip Santoro conferma che: "Mi è stato comunicato che per tutte le comunicazioni tra società e tifoseria, l'unico interlocutore sarebbe dovuto essere Ferdico Marco, questo mi è stato detto da Ferdico stesso". Secondo Santoro Silva avrebbe in sostanza confermato: "tra reticenze e omissioni interessate, la totale inadeguatezza dell'organizzazione del rapporto con le tifoserie, posto che tale sistema ha consentito di ottenere cospicui guadagni a soggetti appartenenti alla criminalità comune e organizzata".
Dagli atti, inoltre, si leggono delle intercettazioni fra i due anche sugli abbonamenti rimasti liberi del gruppo degli "irriducibili", spinti fuori a forza dalla Norda. Questo il dialogo: Ferdico: "io gli ho accennato (a Sala, altro dirigente nerazzurro, ndr) un discorso a dire 'ma c'è qualche problema extra?'... senza che entriamo nei dettagli come mi avevi fatto, tra virgolette, intendere tu (...) per Claudio (Sala, ndr) non ci sono problemi, per la Digos non ci sono problemi, per il direttore (Marotta, ndr) ti avevo detto che non ce n'erano problemi perché aveva parlato Claudio e io ti ho detto 'io non lo so se Cameruccio parla con altri uffici di un livello superiore', questo è quello che ti ho detto. Se poi Marotta dà l'ok siamo salvi, se invece Marotta non dà l'ok ci deve spiegare Cameruccio il perché no, almeno avere una spiegazione e dire ok no, ma perché’".