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    Fiorentina e Genoa, una salvezza da vergognarsi: l'ultima umiliazione dei Della Valle al Franchi

    Fiorentina e Genoa, una salvezza da vergognarsi: l'ultima umiliazione dei Della Valle al Franchi

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Che vergogna salvarsi così. Senza giocare, senza correre, senza lottare. La Fiorentina resta in Serie A dopo una partita che non si è giocata. E se il Genoa era appeso a quello 0-0 con tutte le sue pochissime forze, la Fiorentina aveva l’obbligo di provarci. Ha chiuso il 2019 senza una vittoria al Franchi, non segna un gol da 534', Montella (in tribuna per squalifica) non ha mai vinto, in 8 partite ufficiali ne ha perse 6 e pareggiate due. Si salva anche il Genoa, che stabilisce il suo record storico: non chiude con la retrocessione un campionato di Serie A dalla stagione 1994-95.

    IN A - La terza retrocessione nell’ultimo quarto di secolo è stata evitata all’ultima giornata, ma una terribile umiliazione si abbatte lo stesso sul Franchi. Mentre la Fiesole urla la sua rabbia verso i Della Valle, stavolta più forte di sempre, in tribuna si vede la rassegnazione, l’assuefazione all’inconsistenza della squadra. Sono sguardi spersi e spenti, come era spersa e spenta la squadra in questi ultimi 40 giorni, quelli delle 5 sconfitte di fila in campionato, i giorni dell’inaccettabile tracollo firmato da Montella. Per i Della Valle resta comunque un finale terribile. In 17 anni non sono riusciti a vincere niente e stavolta hanno rischiato davvero di finire in Serie B, loro prima dei dirigenti, prima di Montella e prima dei giocatori. La gara col Genoa chiude a Firenze una stagione di errori imperdonabili. Potrebbe però aprirne un’altra meno rabbiosa, quella della cessione della società.

    LA PARTITA (O PRESUNTA TALE) - Il primo tempo è uno scherzo. Orecchie tese verso San Siro, il Genoa non gioca e la Fiorentina cincischia. Va pure detto, però, che tanto di meglio le due squadre non hanno saputo fare durante tutto il girone di ritorno. Difesa a 3 per lo squalificato Montella, con Gerson davanti alla difesa; difesa a 4 con 3 attaccanti (uno è finto, Bessa, che lavora sulla destra). Il ritmo è da partita fra pensionati, il gioco non c’è, le occasioni un paio per la Fiorentina e una per il Genoa. Il primo tiro arriva prestissimo, dopo mezzo minuto, è di Muriel (che qualcosina combina, a differenza di Chiesa) ed è parato da Radu. Finisce lì la Fiorentina. Alle 20,53  cambia il primo risultato, il Milan passa a Ferrara. Un minuto dopo, il Sassuolo va in vantaggio sull’Atalanta, ciò significa che l’Inter è in Champions anche col pareggio contro l’Empoli e a catena: l’Empoli è salvo anche col pari, il Genoa è in B, la Fiorentina salva.

    L’UNICA PARATA DI LAFONT - Una punizione laterale, calciata col veleno di Veloso, viene deviata da Biraghi e Lafont di piede manda in angolo. E’ l’unica conclusione del Genoa e per la squadra di Prandelli è record negativo di tutto il campionato. Alle 21,09, l’Atalanta pareggia e l’Inter esce dalla Champions. Cambia tutto perché l’Inter ora deve vincere e se l’Empoli perde, si salvano Fiorentina e Genoa. Che continuano a non giocare, a non correre, a non pressare, a non animarsi. L’unico brivido lo fa correre Lafont per un disimpegno sbagliato e nei minuti di recupero un tiro di Muriel viene deviato in angolo da Zukanovic. Alla fine del primo tempo, le posizioni in zona-retrocessione sono le stesse della vigilia: terzultimo il Genoa con 38 punti, dietro all’Empoli (39), all’Udinese (40: sta perdendo a Cagliari) e Fiorentina e Parma (41).

    GIOIA, TERRORE, GIOIA - La notizia che il Genoa (ma anche la Fiorentina...) aspettava con terribile impazienza arriva alle 21,47. Inter-Empoli 1-0. Sono salvi i viola e i genoani. Se prima non si giocava, figuriamoci ora. Appena un avversario va a terra per un graffio, chi ha la palla la butta fuori. Il Franchi, che fino a quel momento ha spinto la squadra, comincia a spazientirsi. Alle 21,59 Icardi a San Siro sbaglia il rigore del 2-0. Alle 22,12 il panico: l’Empoli pareggia e in questo momento è salvo. A Firenze si aspetta una scossa, anche perché manca solo un quarto d’ora e il Genoa ora è in B. Alle 22,17, segna Nainggolan, Inter di nuovo in vantaggio, Empoli in B. Così si arriva alla fine, palleggiando con gli avversari a chilometri di distanza. Una vergogna. Riparte la contestazione ai Della Valle, ma ora anche alla squadra. Quando esce Veretout, sepolto da fischi e insulti, parte un coro contro il Napoli (sua probabile prossima destinazione). Poi fischi ai viola che rientrano negli spogliatoi. Un solo coro dolce dalla Fiesole, è per Cesare Prandelli. Qui nessuno ha dimenticato i suoi 5 anni, nessuno ha dimenticato l’uomo.







    IL TABELLINO

    Fiorentina-Genoa 0-0

    Fiorentina (4-2-3-1): Lafont, Milenkovic, Pezzella, Hugo, Biraghi, Veretout (45+1' Dabo), Edimilson, Chiesa, Benassi, Gerson, Muriel. All.: Russo.

    Genoa (4-4-2): Radu, Biraschi, Zukanovic, Criscito, Romero, Pereira (35' pt Sanabria), Veloso, Radovanovic, Bessa (41' st Rolon), Pandev (39' st Gunter), Kouamé. All.: Prandelli.

    Arbitro: Orsato di Schio.

    Ammoniti: 21' pt Gerson (F), 36' st Radovanovic (G), 39' st Bessa (G).

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