Roma, altra bocciatura per Soulé: prestazione opaca e nervosismo, la cura Juric è inefficace
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PESSIMI NUMERI - Il classe 2003 argentino, che nel 2023-24 era stato protagonista di un'eccellente stagione in prestito dalla Juventus al Frosinone (39 partite, 11 gol e 3 assist), sta faticando a trovare la sua dimensione. Il bilancio per ora parla di 8 presenze fra Serie A ed Europa League, con nessun gol e nessun assist in 501 minuti giocati.
LA SUA PARTITA - Matias Soulé non riesce a ritrovare lo smalto e la brillantezza dell’avvio a Frosinone. Eppure, contro il Monza, schierato dal 1’ al posto dell'assente e acciaccato Dybala, era l’occasione ideale per trasformare le critiche in adrenalina e rispondere alle numerose opinioni negative ricevute in questo primo scorcio di avventura in giallorosso.
Nel primo tempo non arriva neanche una scintilla: l’argentino non prova mai a centrare lo specchio della porta, non ci si avvicina nemmeno. Sempre nervoso lungo tutto il corso della sfida, fornisce la sensazione di voler spaccare tutto, ma i ricami gli impediscono di esprimere tutto il proprio potenziale, innervosendosi ancora di più e continuando a risultare impreciso, sbagliando tocchi su tocchi. Sembrano lontani i tempi di Frosinone in cui illuminava con giocate, dribbling e reti. Soulé sta confermando una preoccupante tendenza in queste sue ultime uscite. L’argentino, che avrebbe dovuto rappresentare una delle armi offensive principali per la Roma, continua a sbagliare le scelte o a impantanarsi in azioni troppo elaborate: il nervosismo è palpabile.
E così Juric, dopo una prestazione opaca, lo sostituisce dopo 71 minuti, dando spazio al giovane Pisilli, fresco di convocazione con la Nazionale di Luciano Spalletti.
JURIC LO COCCOLA– Eppure, il tecnico Ivan Juric continua a difendere Soulé. Lo aveva già fatto dopo il Venezia e anche dopo la sconfitta contro l’Elfsborg in Europa League, si è ripetuto dopo la partita di Monza: "Penso che abbia fatto una buona gara, a tratti può fare meglio come gli altri giovani, ma oggi sono stati tutti positivi. Mi dispiace per El Shaarawy che si è fatto male. Chi è entrato lo ha fatto con giusta energia, come Zalewski e ci ha dato tanto". Non si può negare, tuttavia, che ci sia qualcosa che stia penalizzando il giocatore. Tra il cambio di allenatore e di tattica in campo, nulla è cambiato: arrivato per giocare nel 4-3-3 di De Rossi, Soulé si è poi ritrovato nel 3-4-2-1 di Juric. L’allenatore croato non sta trovando la chiave per permettere una svolta, sia mentale che tecnica, al talento ex Frosinone.
Ed è normale che, dunque, aleggi sempre più la sensazione che Soulé non sia il giocatore ideale per Juric. Inoltre, sta prendendo piede il pensiero che, oltre gli sprazzi di classe mostrati in provincia, il classe 2003 sia ancora un talento acerbo che deve crescere dal punto di vista atletico e caratteriale. Doti fondamentali per sostenere un bagaglio tecnico importante, senza dubbio alcuno. Ma una svolta è necessaria oppure il vero affare, alla fine dei conti, lo avrà fatto la Juventus.
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