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    Mai una Juventus così bella per due volte di fila, senza Vlahovic è meglio. Conceiçao ha bisogno di un centravanti

    Mai una Juventus così bella per due volte di fila, senza Vlahovic è meglio. Conceiçao ha bisogno di un centravanti

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Due partite belle e consecutive, così, la Juventus di Thiago Motta non le aveva mai esibite. Nemmeno in avvio di stagione. Sarà un caso che queste due prestazioni siano arrivate senza centravanti? Sì. Però… Però viene da pensare che la formula migliore dell’allenatore bianconero sia quella con un uomo di movimento al posto del numero 9, chiunque esso sia. Il paradosso è che lo Zirkzee del momento (Nico Gonzalez) ha giocato con tanta buona volontà ma senza profitto. Ma tutta la squadra gira meglio attorno a questa sorta di modulo con il buco in mezzo. Aspettando Vlahovic, il cui futuro è più in bilico di quel che si pensi, si vedrà se cambierà la situazione con Kolo Muani, a patto che almeno per la prossima trasferta di Napoli venga superata la difficoltà burocratica del tesseramento.

    Giudizi sparsi. Di Gregorio concentrato, Cambiaso un po’ stralunato (dal City), la coppia Kalulu-Gatti quasi perfetta finché dura… Un paio di parole in più per McKennie, impiegato a destra: il problema non era la zona di campo inedita, semmai la sfida con Leao. L’americano se l’è cavata benissimo. Anche i due di centrocampo abituali nel rendimento: poderoso Thuram, geometrico Locatelli. Non deludono Yildiz (per un tempo) e Mbangula, i ragazzi che si slanciano sulle fasce. Il giovane belga ha poi il merito di realizzare il gol che spacca l’equilibrio della partita: è la sua terza rete stagionale, complimenti! E complimenti a Weah, che a destra vola e sigilla la vittoria con il gol del raddoppio. Stavolta non delude nemmeno Kopmeiners, anche se naturalmente può dare qualcosa di più per evitare che echeggi il soprannome “Flopmeiners”. Invece delude Nico Gonzalez, che continua a boccheggiare nel ruolo non suo di “falso 9”. Peraltro Vlahovic nell’ultimo quarto d’ora fa vedere che la forma non è esattamente brillantissima.

    Nel Milan si rivede un Maignan acrobatico come ai vecchi tempi, ma trafitto dalla palombella maligna di Emerson Royal che non avrebbe neanche giocato male, se non fosse rimasto coinvolto nel “quasi autogol” decisivo. Dei due centrali, Gabbia è una certezza; Tomori meno. Ibra dice comunque che resterà e avrà la compagnia - non si capisce fino a che punto utile - del connazionale Walker. A sinistra Theo più vigoroso rispetto all’era Fonseca ma distratto nell'azione del primo gol, mentre Leao perfino più moscio del solito. E non era facile... Nel trio di centrocampo Bennacer è durato mezz’ora, ma è rimasto in campo un’ora. La solita lotta di Fofana, le consuete delizie di Reijnders più l’operaio Musah: si può dare di più. Periferico alla partita, anche se centrale, Abraham l’arruffone.

    Per Sergio Conceicao tanti spunti di riflessione e magari di rivendicazione sul mercato. A parte il rendimento di Leao, che è storia vecchia, a questo Milan serve un centravanti al più presto. Si sa da Ferragosto…

    Per Thiago Motta la soddisfazione di un miglioramento stavolta vero ed evidente, seppure da confermare alle prossime occasioni (Bruges e Napoli).

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    keylor
    keylor

    saba, senza vlahovic sara' anche meglio ma senza allegri e' anche molto megtio

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