Juventus, perché Fagioli ha detto no a De Zerbi e sì alla Fiorentina. E perché c'entra Allegri
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L’ADDIO – Che Fagioli potesse lasciare la Juventus a gennaio era diventata ormai una certezza. Troppo pochi i minuti in campo concessigli da Motta, troppa la sua voglia di giocare, troppa la distanza tra lui e il progetto juventino: un mix esplosivo che l’hanno spinto a una mossa fino a pochi mesi prima impensabile. Il giocatore infatti si vedeva in maglia bianconera per tanti anni ma, dopo i noti problemi personali, non poteva permettersi tanto altro tempo in bacino di carenaggio. È per questo che ha spinto per la cessione, evenienza poi avallata, senza grande entusiasmo, da parte di Giuntoli. A rivelarlo è La Gazzetta dello Sport che parla di quanto la dirigenza bianconera credesse nel giocatore e nel suo potenziale che va ben oltre la cifra incassata. La volontà del giocatore è stata però decisiva e l’ormai suo ex club l’ha assecondata.
LA TRATTATIVA – È stata una corsa a due, negli ultimi giorni, per prendere Fagioli. Dopo che il Lipsia si è defilato, sono rimaste in ballo Marsilia e Fiorentina, con cui l’entourage del giocatore aveva un accordo da giorni. I francesi però non hanno mollato fino alla fine. Pupillo di De Zerbi da anni, sono state diverse le telefonate del bresciano per illustrargli il progetto tattico di squadra e prospettive del giocatore. Per raggiungerlo poi la dirigenza del Marsiglia si è servita anche del suo ex allenatore, Max Allegri, che ha messo in contatto OM e giocatore e al quale lo stesso Fagioli ha chiesto consiglio. Accettare? Restare alla Juventus? Andare ma restando in Serie A? Il parere del livornese è stato utile e ha indirizzato Nicolò verso la chiarezza, come scrive la Rosea. Fagioli che già dall’inizio aveva maturato dubbi sul trasferimento all’estero si è così convinto a restare in Italia. È in questo momento che è maturata la sua decisione, lo stesso nel quale ha iniziato quindi a non rispondere più alle chiamate del Marsiglia. È arrivata quindi la comunicazione a De Zerbi, i ringraziamenti e le spiegazioni. Non si sentiva pronto ad andare all’estero e ha preferito la Fiorentina di Palladino che, come lui, era partito dalla Juventus per dare il là alla sua carriera. Ai posteri l’ardua sentenza: avrà fatto bene o male?
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peccato, secondo me e' forte ma gli manca uno step che motta non gli ha concesso, nemmeno giuntol...