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    Juve, Yildiz è il 'Del Piero' predestinato: il pupillo di Allegri e un futuro da fuoriclasse

    Juve, Yildiz è il 'Del Piero' predestinato: il pupillo di Allegri e un futuro da fuoriclasse

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Il gesto di questo week end di calcio è il gol di Yildiz perché riassume la bellezza del gioco e perché - avendo il talento turco soltanto diciotto anni - porta con sé il dono più grande, cioè la speranza di un futuro. E non parliamo ovviamente del futuro della Juve (certo, beata la Juve che ne trae beneficio), ma del nostro campionato, che di giocatori così ne ha necessità vitale. Di Kenan Yildiz si parla già da un po’, nonostante l’età giovanissima. Allegri raramente si era sbilanciato così tanto sulle qualità di un suo giocatore. Se l’ha fatto, un motivo deve esserci. Non è solo quello che Yildiz custodisce nel suo eccellente bagaglio tecnico. E sarebbe molto, ma non ancora abbastanza. Evidentemente c’è dell’altro.

    Allegri nel ragazzo ha colto la scintilla del campione, del fuoriclasse destinato a fare la differenza, del fuori categoria che fin dalla prima giocata marca una distanza tra sé stesso e gli altri. Ma i piedi da soli non bastano, per questo l’allenatore della Juve ha parlato di testa, di maturità, di consapevolezza. Yildiz ha una facile attitudine alla creatività. Nel gol segnato ieri al Frosinone vi si colgono - come spesso avviene in questi casi - echi del passato. Il punto di partenza (il fronte sinistro d’attacco), il movimento a rientrare, la finta per sbilanciare il primo difensore, la resistenza al ritorno del secondo, l’intuizione di far passare il pallone tra i due e poi la scelta di indirizzare il tiro sul primo palo.

    A molti questo film in movimento ha ricordato Del Piero, il primo Del Piero, quello che all’abbrivo della sua avventura alla Juventus manifestava una leggerezza che non ha più avuto. Ha mostrato (molto) altro, Del Piero. Ma non quella leggerezza, quella naturalezza del gesto. Yildiz è un campione in progress, nessuno sa dire dove e come svilupperà il suo destino. Nel percorso di crescita di un calciatore moltissime sono le variabili. Quello che sappiamo - oggi - è che vederlo giocare è già un piacere. Quello che speriamo - oggi - è che Allegri dia conferma concreta dei suoi pensieri e lo faccia giocare con continuità, gli permetta di fare e disfare, di sbagliare, di perdersi e ritrovarsi, di conoscere il potenziale che ha dentro e di coltivarlo. Yildiz un paio di mesi fa ha già debuttato (e successivamente segnato) con la maglia della sua nazionale, la Turchia e questo primo gol in Serie A si presenta come un nuovo inizio.

    Non c’è niente di più bello, per chi ama il calcio, cha assistere alla nascita di un campione. La nostra vita è composta di tanti piccoli inizi, tante piccole grandi storie che prendono forma da un giorno all’altro: ogni tanto ce ne accorgiamo, altre volte no, ma in fondo conta poco. Ogni inizio conta per quello che promette. E l’inizio di Yildiz promette davvero molto.

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