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Il 'nuovo ciclo' dell'Italia parte con un pareggio. Tanti esordi e un buon 1-1 con la Germania
L'Italia parte timida, come se le scorie della Finalissima avessero colpito anche chi non era in campo, e concede alla Germania più di un fianco dove affondare. La difesa azzurra però regge, anche con la rabbia di chi non vuole capitolare con Florenzi che si immola su Sané e Bastoni e Donnarumma a far la guardia sulle sgroppate nello stretto di Gnabry che al 16' ha l'occasione più limpida fermandosi però sui guantoni del portiere azzurro.
Lo squillo che sveglia gli Azzurri arriva invece al 18' con Frattesi e Scamacca che ci provano dalla distanza e danno vita a una partita nuova, più viva su entrambi i fronti. L'Italia infatti inizia a crescere, sale di intensità e nonostante le occasioni di Muller e Goretzka, riesce a rispondere colpo su colpo arrivando al tiro ancora con Frattesi e poi con uno Scamacca che dal nulla centra il palo alla destra di Neuer. Questa volta è la Germania a reagire con Gnabry che va ad un passo dal vantaggio mandando altissimo da ottima posizione chiudendo un primo tempo positivo per entrambe le squadre.
L'intervallo aiuta Mancini a dare ancora più fiducia ai suoi che escono dagli spogliatoi con l'entusiasmo scoperto alla fine della prima frazione. Scamacca va così a un passo dal gol di testa non trovando di poco la rete. Poi è Politano con un sinistro a giro a sfiorare l'incrocio dopo una deviazione di Kherer. La Germania arretra, ma Mancini perde Politano e pesca dal cilindro la carta Gnonto, 2003 all'esordio assoluto. E proprio l'intuizione del ct porta al vantaggio dell'Italia con l'attaccante dello Zurigo che trova il fondo dalla destra e crossa a centro area trovando un liberissimo Pellegrini che ha gioco facile nell'insaccare.
Il vantaggio azzurro dura però troppo poco perché i tedeschi reagiscono d'orgoglio, sfondano con Havertz (che sfrutta l'unico errore di Bastoni) e dopo un rimpallo (di braccio) in area di Werner è Kimmich a trovare il destro da centro area che batte Donnarumma. La gara di fatto finisce qui perché i cambi di Flick e di Mancini (che manda in campo anche Dimarco, Ricci, Cancellieri e Pobega tutti all'esordio) generano solo un colpo di testa deviato di Cristante e un tiro di Raum parato da Donnarumma.
La ripartenza dell'Italia c'è i segnali per il futuro anche, il pari di oggi non è solo un punto guadagnato in questo difficile girone di Nations League, ma molto di più. È un segnale, per il futuro.
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