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Mutu: 'Sogno di allenare la Fiorentina'
"Quando ero piccolo, mi scrivevo tutti gli allenamenti. Li ho archiviati e mi sono utili. Non ho uno stile mio perché sono convinto che per imporlo devi allenare una grande squadra. Le idee costano soldi. In una piccola no, devi adattarti. Però ho principi validi sempre: la squadra deve essere reattiva, fare subito pressing quando perde palla. È più facile difendere in alto che in basso. I modelli? Inzaghi mi piace tanto. Poi Italiano, con cui ho giocato".
"Altri progetti? La mia partita di addio, che faccio, anche se ho smesso da sei anni. La farò a Cluj il 12 giugno: ho invitato Del Piero, Cannavaro, Totti, Pirlo, Gattuso. Poi un libro, una biografia".
"A volte nella vita non fai le scelte giuste però io, grazie a quegli errori, ora sono un uomo equilibrato. Tanti calciatori dopo il ritiro buttano tutto quello che avevano costruito, ma io no. Io ho sbagliato prima. Ho vissuto di tutto e non ripeto mai un errore. Perché se non impari, sei un idiota".