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    Fiorentina, i retroscena della cessione di Vlahovic alla Juventus: ecco come è andata veramente

    Fiorentina, i retroscena della cessione di Vlahovic alla Juventus: ecco come è andata veramente

    L’edizione odierna di Tuttosport ha pubblicato un estratto del nuovo libro di Dusan Vlahovic "Vlahovic non finisce qui", presentato nella giornata di ieri al Salone del libro di Torino, all’interno del quale viene raccontata come sia nata e si sia sviluppata la trattativa che ha portato l’attaccante serbo dalla Fiorentina alla Juventus: qualcosa che probabilmente tornerà a far discutere sui modi e le tempistiche dell’operazione.
     
    Nasce tutto quando Darko Ristic, agente del giovane attaccante informa la Juventus che l'Arsenal è già in contatto con la Fiorentina risultando molto avanti per la cessione già a gennaio. "Boom! In un secondo tutto cambia. La Fiorentina è disposta a vendere a gennaio, dunque bisogna muoversi. Anche perché è chiaro, per primo a Cherubini, che Vlahovic preferirebbe rimanere in Italia e la Juventus lo attira più dell’Arsenal, ma il crescere della tensione ambientale a Firenze e il timore di perdere un’occasione milionaria possono spingerlo verso Londra. Cherubini vola da Maurizio Arrivabene, amministratore delegato della Juventus, e gli spiega la situazione: «Possiamo prendere Vlahovic subito. O anche perderlo... È uno dei tre più forti centravanti della sua generazione e la Fiorentina vuole 85/90 milioni di euro, si può trattare e scendere ma non tantissimo, anche perché ci sono gli inglesi dietro e forse si sta per muovere anche il Borussia Dortmund».

    Arrivabene, in quel momento, affronta due decisioni: decidere se è un investimento che vale la pena (e decide di sì insieme a Cherubini); capire come far quadrare i conti dell’operazione, quindi farseli approvare da Andrea Agnelli e John Elkann. Nel giro di ventiquattro ore ha il via libera e parte la trattativa con la Fiorentina. La spinta di Arrivabene è decisiva". Poi racconta proprio il momento dell'offerta con Cherubini e Arrivabene che si presentano nell'ufficio di Joe Barone con una valigietta e tre offerte. Al momento dei saluti il momento decisivo: "Arrivabene spacca tutto. Nel senso che chiede un momento a Barone, si apparta con Cherubini e, dopo una breve consultazione, sceglie una delle offerte preparate sulla carta intestata della società. La firma in calce e, tornato nella stanza di Barone, gliela porge. «Questa è la nostra offerta, vale 48 ore». Boom! Barone prende il foglio, lo legge e sobbalza. La cifra è intorno ai 75 milioni, con una serie di bonus. Lui che aveva iniziato la trattativa dicendo: «Mi raccomando, niente formule Locatelli», riferendosi a rateizzazioni creative e prestiti, si trova in mano un foglio di carta che vale 75 milioni e deve prendere una decisione in pochissimo tempo. Niente mercanteggiare: prendere o lasciare. La mossa di Arrivabene colpisce nel segno. Barone chiama Commisso e la risposta arriva ben prima delle 48 ore previste. «Accettiamo»".
     

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