
Milan, entro aprile si sceglie il nuovo direttore sportivo: Berta si complica, spunta Paratici
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TEAMWORK - "Come in campo, anche qui il gioco di squadra è la cosa più importante di tutte. È quello che ho detto a Gerry Cardinale quando ho accettato di lavorare con lui. Gli ho detto chiaramente: 'Non è più un one-man show. Non vengo qui per salvare nessuno. Se pensi che sia così, lasciamo perdere subito. Io non sono qui per salvare la situazione. Sono qui per imparare dagli altri e aiutarli a dare il meglio. Imparare. Aiutare. Teamwork'". Zlatan Ibrahimovic ha ribadito quello che è la sua linea in una intervista a GQ, certamente non rinnegando il concetto relativo al gruppo di lavoro. Che potrà anche essere la strada da percorrere per il futuro, potenziandone qualità e competenze. Perché è sotto gli occhi di tutti che al Milan manchi una figura esperta che faccia da collante tra la squadra e la proprietà, che sappia intervenire in modo tempestivo e con autorità. Ma, soprattutto, che viva Milanello tutti i giorni in modo tale da diventare un punto di riferimento costante.
IBRAHIMOVIC ESALTA REDBIRD
LA LISTA - Entro la fine aprile il Milan conta di chiudere l’accordo con quello che sarà il prossimo direttore sportivo. Il profilo preferito risponde al nome Andrea Berta, ma l’ex Atletico Madrid sarebbe vicino all’intesa con un club estero. Geoffrey Moncada sarebbe propenso a lavorare in coppia con Francois Modesto, l’ex dirigente del Monza con il quale ha un grande rapporto da diversi anni. Resiste anche la candidatura di Fabio Paratici, pronto a tornare in pista a luglio dopo 30 mesi di squalifica. Un’altra pista porta a Tony D’Amico, direttore sportivo che ha fatto vedere ottime cose prima al Verona e ora all’Atalanta. Idee e sondaggi, il Milan è già al lavoro per il nuovo direttore sportivo…
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