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    Bonaventura, il rinnovo va meritato

    Bonaventura, il rinnovo va meritato

    • Federico Zanon
    Così non va. Il terzo anno di Giacomo Bonaventura con la maglia del Milan,  sulla carta quello della definitiva consacrazione, per ora è tutt'altro che memorabile. Testardo, pasticcione, perennemente alla ricerca di una giocata, il talento cresciuto nell'Atalanta anche oggi è sembrato essere un problema più che un valore aggiunto per una squadra che, soprattutto senza il suo faro, non riesce a uscire dal buio. Puntare il dito solo su di lui dopo la disastrosa prova contro l'Udinese (seconda sconfitta consecutiva) sarebbe ingiusto, ma è innegabile che Montella si aspettasse di più da Jack, anche in termini di leadership.

    SERVE LA SVOLTA - Alla base del momento no non ci sono solo ragioni tattiche. Se nelle prime due partite di campionato è stato schierato in mezzo al campo, in ruolo nel quale c'è bisogno di ulteriore rodaggio, oggi Bonaventura è stato riportato nel tridente accanto a Bacca e Suso, in una posizione più funzionale rispetto alle sue caratteristiche. Eppure la prestazione è stata ancora una volta altamente negativa. Il Milan gli sta rinnovando la fiducia, con il rinnovo con ritocco dell'ingaggio in scadenza nel 2019 (attualmente percepisce 1 milione di euro), ora tocca al talento di San Severino Marche dimostrare di meritarselo. Nelle ultime due stagione è stato fondamentale, uno dei pochi a salvarsi. Ma nel calcio non si vive di ricordi, Bonaventura ora deve riprendersi il Milan.

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