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    Milan, dov'è il gioco promesso da Montella? E il mercato è un fallimento

    Milan, dov'è il gioco promesso da Montella? E il mercato è un fallimento

    • Federico Albrizio
    "I segnali che ha dato il Milan di Montella sono positivi per ora: ha dato un gioco, delle idee e i giocatori sembrano assimilare bene. A me Montella piace molto". Così Adriano Galliani nel pre-partita di Milan-Udinese incensava il lavoro compiuto da Vincenzo Montella in questi primi mesi e i progressi nel gioco mostrati dalla squadra. Poi ci sono i novanta minuti di San Siro, che ribaltano completamente questa prospettiva: senza Niang squalificato e con un Bonaventura in modalità horror il gioco in campo proprio non si vede.

    CENTROCAMPO SOTTO ACCUSA - Senza gli strappi dei suoi gioielli infatti il Milan di Montella sembra ricadere negli stessi vizi che hanno condizionato le ultime stagioni: manovra prevedibile, lenta e che porta pochi rifornimenti a Bacca, finalizzatore straordinario ma corpo estraneo in fase di costruzione. Finisce inevitabilmente sotto accusa il centrocampo, che oggi offre più copertura al reparto arretrato ma fatica ad accompagnare adeguatamente il tridente offensivo: l'inserimento di un palleggiatore in più come Sosa dal primo minuto sembrava poter garantire più fluidità, finisce invece per lasciare la mediana rossonera ancorata alla linea di metà campo, questa volta a mancare non sono le verticalizzazioni ma i tagli in avanti per riceverli.

    MERCATO STERILE, NIENTE SALTO DI QUALITA' - I fari oggi erano puntati tutti proprio su José Sosa, alla prima da titolare, e a preoccupare non è stata la prestazione individuale del Principito (nel complesso sufficiente e impreziosita da una traversa) quanto il suo apporto generale alla squadra: anche l'argentino non riesce a garantire il salto di qualità sperato, né al centrocampo ne al Milan in generale. Nella conferenza stampa pre-partita Montella aveva difeso il mercato, fatto in base alle possibilità, ma proprio sul mercato anche in un periodo di transizione come quello che sta vivendo il Diavolo per le vicende societarie sarebbe servito quello sforzo in più per dare un apporto deciso alla rosa: il rischio infatti è che così facendo la partenza del nuovo Milan cinese sia già a handicap, e non sempre gli svantaggi sono recuperabili con un rush finale come nel 2012/13. Si è persa l'occasione per il salto di qualità e ora la patata bollente passa nelle mani di Montella: il materiale a disposizione è questo, servono rimedi urgenti per rialzarsi dopo le due sconfitte e non finire in pericolose sabbie mobili.

    Twitter: @Albri_Fede90

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