Fiorentina, qui 'passa lo straniero'
Nell'ultimo consiglio d'amministrazione della Fiorentina, oltre a sancire un disavanzo nei bilancio di oltre venti milioni di euro, i vertici hanno sottolineato come, sia a fronte dello squilibrio economico sia per gli investimenti fatti sul settore giovanile, il direttore sportivo gigliato Pantaleo Corvino debba puntare per la prima squadra, nelle prossime stagioni, sempre di più sugli elementi provenienti dalle formazioni di Primavera e Allievi. La Fiorentina dei giovani deve diventare sempre meno uno slogan e sempre più un dato di fatto, soprattutto alla luce della scelta di ingaggiare Delio Rossi. Quest'ultimo infatti, al contrario di quanto fatto dal suo predecessore (che l'anno scorso aveva lanciato e poi emarginato, ad esempio, Michele Camporese), è stato 'selezionato' proprio per la sua propensione ad utilizzare, senza guardare alla carta d'identità o all'origine, i giocatori dei settori giovanili. Non deve dunque sorprendere l'impiego in pianta stabile di Salifu, la riapparizione di Camporese, la maglia da titolare consegnata senza remore a Nastasic e il debutto ieri dell'esterno offensivo Acosty.
Se però da una parte a Corvino sono stati fatti i complimenti per i successi ottenuti con la Primavera, all'attuale responsabile del settore giovanile sono state mosse sottolineature soprattutto per i tanti, troppi investimenti su elementi stranieri, che spesso si sono dimostrati fallimentari. Mazuch e Hable, ma anche Jefferson, Lepiller e Seferovic, hanno portato ad un esborso di oltre dieci milioni di euro totali, senza contare calciatori come Di Tacchio - un milione di euro -, che hanno impedito altri acquisti per la prima squadra. Premesso che Ashong, Rozzio e Salifu non vanno considerati elementi del settore giovanile viola, perché provengono rispettivamente dalla Triestina, dalla Canavese e dal Vicenza, che Acosty è stato comprato tre anni fa dalla Reggiana, e che Babacar arrivò a Firenze quattro stagioni or sono entrando a far parte direttamente della formazione Allievi, al momento prodotto 'doc' al 100% del vivaio viola è rimasto il solo Camporese, acquistato fra l'altro non da Corvino ma dal duo Saturni-Leonardi, responsabili del settore giovanile nel post fallimento dell'Ac Fiorentina. Tornato in prima squadra solo poche settimane fa, Camporese resta tuttora 'fra color che son sospesi': era stato promesso al Sassuolo, salvo essere poi essere stato trattenuto da Delio Rossi alla luce della carenza di difensori centrali.
Uno dei difetti principali di questa stagione, sempre in tema di settore giovanile, è anche il fatto che dei tanti buoni prodotti della Primavera guidata da Renato Buso la scorsa stagione, pochissimi stiano trovando una continuità di rendimento nei rispettivi club cui sono stati ceduti temporaneamente. Ad oggi infatti i soli Piccini e Taddei nella Carrarese e Iemmello nella Pro Vercelli possono dirsi titolari, mentre Carraro e Masi, che come i tre sopracitati fanno sempre parte della gestione d'acquisto Saturni-Leonardi, sono 'scomparsi' nel Modena e nel Bari, quindi di fatto stanno perdendo una stagione. Romizi è stato trattenuto per metà campionato e ora ha raggiunto Masi in Puglia, sperando di approfittare della partenza di Donati. Dunque, qualora la 'politica dei giovani' dovesse iniziare la prossima stagione, quali sarebbero i giocatori autentici 'viola d.o.c.'? Probabilmente il solo Camporese, con Taddei e Piccini, se verranno richiamati a Firenze. E poi, Corvino, il segnale di un cambiamento di rotta pare non averlo proprio percepito, visto che negli ultimi giorni il giovane portiere lituano Svedkaukas ha 'scavalcato' Lezzerini nelle gerarchie della Primavera, e anche il giovane Bacci, estremo difensore degli Allievi, è stato accantonato, pur essendosi disimpegnato più che degnamente nella parte finale del 2011. Insomma, una parte della società predica bene e un'altra 'razzola', nei fatti, in una maniera completamente diversa.