Laudrup: 'Alla Juve sono cresciuto come atleta e come uomo'
Tra i doppi ex della gara di questa sera fra Real Madrid e Juventus c'è anche Michael Laudrup, attualmente sulla panchina dello Swansea. 'La Juve era un sogno che accarezzavo, se devo ringraziare qualcuno in particolare faccio il nome Giovanni Trapattoni - ha affermato l'ex attaccante bianconero a Il Giornale -. Ho imparato molto con lui in quei quattro anni, soprattutto a non mettere troppa pressione agli atleti. Il clima era sereno e lui interveniva solo a correggere gli errori. A Torino sono cresciuto come calciatore, ma grazie al Trap anche come uomo. Il Real Madrid ha rappresentato la vendetta nei confronti del Barcellona e di Cruyff: mi lasciò fuori nella finale di Champions contro il Milan di mio fratello Brian. Sono andato a Madrid per regalargli qualche sofferenza e ci sono riuscito. Credo che quella di stasera sarà una gara molto equilibrata. La Juve ha convinto poco in Champions nelle prime uscite, con Tevez si è assicurata un giocatore che può cambiare le sorti in qualsiasi momento, però il Real ne ha almeno tre con le stesse caratteristiche, a partire da Cristiano Ronaldo. Ammiro molto Ancelotti, saprà dare il suo stile anche al Real Madrid: lui è un'istituzione, Conte invece è un po' la grande novità degli ultimi anni'.
'Io su una panchina di serie A? Credo che mi fermerò un po' qui, e poi per il futuro c'è tempo - ha spiegato Laudrup, accostato anche all'Inter negli ultimi giorni -. In Italia purtroppo c'è troppa pressione, manca la volontà di aspettare. In Inghilterra Ferguson è stato allo United per circa trent'anni, Wenger quasi diciotto all'Arsenal e negli ultimi sette non ha vinto nulla. Da voi, al primo passo falso scatta l'esonero'.