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Conte costretto a cambiare: così può trasformare la sua Inter, ma è pronto a spezzare un vecchio tabù?
IL PRIMO VERDETTO - Ma presto questo passo potrebbe essere indispensabile per tracciare un futuro che preveda Eriksen tra i protagonisti. I primi mesi a Milano hanno offerto un verdetto difficile da capovolgere: il danese non sembra avere in dote le caratteristiche giuste per interpretare il ruolo di mezzala, almeno non per come la intende Conte. Il lavoro potrà modellarlo? Questo lo dirà il tempo e la predisposizione del calciatore, ad oggi non possiamo che attenerci a quanto espresso sul terreno di gioco e la sensazione è che difficilmente l’ex Tottenham possa svestire i panni del trequartista per reinventarsi altrove.
TRE INDIZI FANNO UNA PROVA ? - Allora come potrebbe giocare Conte in futuro? Si parte da un punto fermo, dettato proprio dal tecnico salentino in più occasioni: “Possiamo anche provare altri sistemi di gioco, però sempre partendo dalle due punte come riferimento”. Questa la prima indicazione cardine che bisogna accostare agli altri due indizi che potrebbero condurre a una prova, ovvero: il fatto che Marotta e Ausilio siano sul mercato alla ricerca di una mezzala (questo potrebbe indurre a pensare che il centrocampo rimarrà a tre anche il prossimo anno); e le attitudini di Eriksen, già prese in considerazione all’inizio di questo articolo. Il 4-3-1-2 sembra allora la strada più opportuna, anche se Conte in verità non ha mai amato giocare col trequartista, anzi, il suo approdo alla Juve è stato rimandato di qualche anno proprio perché l’allora direttore sportivo bianconero, Alessio Secco, aveva comprato Diego, per il quale Conte non stravedeva. Il brasiliano era un ostacolo al quel suo 4-2-4 di riferimento. All’Inter potrebbe iniziare una nuova era? È una possibilità, di sicuro dall’anno prossimo, se questi sono i presupposti, dovrà considerare anche strade diverse.