Nesta: 'Ciclo Milan? Così ci sono buone possibilità, ecco quali sono stati i fattori decisivi. A Chiellini consiglio...'
“Che valore ha per me questo premio? Fa grande piacere, soprattutto riceverlo dopo tanto tempo che uno ha smesso: vuol dire che qualcosa di buono in questi anni. Sono qua per ricevere il premio e per incontrare tanti altri personaggi del calcio che ho piacere di rivedere.
Lo scudetto del Milan? Il lavoro del Milan è qualcosa di speciale, perché sulla carta per me partivano quarti o quinti e si sono convinti di potercela fare col passare delle giornate. Faccio i miei più sinceri complimenti a mister Pioli ma anche a Maldini e Massara: oltre i giocatori, credo che siano stati questi 3 a creare i presupposti. Il gioco del Milan quest’anno ha valorizzato anche i singoli, e Kalulu e Tomori ne sono un esempio chiaro. E’ un calcio aggressivo, ieri abbiamo visto che hanno fatto 3 gol recuperando palla nella metà campo avversaria.
Consigli a Chiellini per il passaggio negli Usa? Gli consiglio di portarsi la crema che in America il sole scotta, soprattutto ora che ha anche una ferita in testa. Gli faccio i complimenti perché con lui smette un pezzo di storia del calcio italiano. Un ragazzo eccezionale e molto intelligente, lo aspetterà una bella esperienza.
Se si aperto un nuovo ciclo vincente per il Milan non lo so, se continuano cosi ci sono buone probabilità. Però dobbiamo tener conto anche degli avversari. Una volta Berlusconi alzava l’asticella ogni anno e se perdeva l’anno dopo rilanciava nuovamente. Adesso il Milan è costruito bene, magari meno investimenti ma con un identità chiara. Dovremo vedere cosa farà anche la Juve, che sicuramente il prossimo anno tornerà ai vertici della Serie A.
La Fiorentina di Italiano? Per me l’arrivo del tecnico sulla panchina viola ha dato una mentaità a questa squadra che è finalmente riuscita a fare bene. Alle spalle ha una società fortissima, con Commisso che prima cosa che ha fatto sono le strutture, cosa di cui in Italia ancora non abbiamo ben capito l’importanza. Per me Italiano ha fato un grande lavoro.
Se l’Europa League era il massimo per la Lazio? Il massimo non lo so, ogni stagione prende una sua piega. I biancocelesti hanno anche pagato molto il cambio di modulo, molti protagonisti delle passate stagioni quest’anno sono finiti spesso in panchina. Per arrivare al prodotto finale credo che serva ancora un po’ di tempo.
Il dettaglio che ha permesso al Milan di vincere lo scudetto? Secondo me sono due o tre. Il primo è che la passata stagione alcuni importanti giocatori hanno lasciato Milanello e nessuno ha fatto drammi, accompagnandoli alla porta e ringraziandoli. Sintomo della grandezza del club. Secondo punto è che non si sono lamentati più di tanto durante la stagione, perché lamentarsi crea alibi ai giocatori. Il terzo punto è che ci hanno creduto sin da subito”.