
Milan, con Tare ds torna in auge Allegri: cosa cambia nella corsa per la panchina rossonera
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Esattamente come Tare, l'ex allenatore della Juventus ha vissuto questa stagione ai margini, in attesa della chiamata e dell'occasione giusta per ripartire. Lo scorso gennaio, un paio di club sauditi tra cui l'Al-Ahly in cui milita tra gli altri Franck Kessie hanno allacciato i contatti col suo entourage, mettendo sul piatto ricchissime offerte economiche nella speranza di convincerlo a trasferirsi nella Saudi Pro League. Un corteggiamento che ad oggi non ha fatto scoccare la tanto attesa scintilla, anche perché Allegri ha una gran voglia di rimettersi in discussione nel campionato di Serie A. E il nome del Milan intriga, trattandosi di una piazza che conosce molto bene avendovi allenato dal 2011 al gennaio 2014, avendoci vinto (uno Scudetto e una Supercoppa Italiana) e avendo la convinzione che l'attuale organico non necessiti di grandi stravolgimenti.
Igli Tare non ha mai nascosto in passato la sua profonda stima per il lavoro di Massimiliano Allegri, giudicato come il miglior allenatore italiano insieme ad Antonio Conte. Col profilo di quest'ultimo divenuto un po' meno avvicinabile dopo la rinuncia in casa Milan al suo principale sponsor, Fabio Paratici, Allegri potrebbe trovarsi presto in una posizione di vantaggio rispetto agli altri pretendenti. L'indicazione generale è che la società rossonera voglia puntare su un tecnico espressione del nostro movimento calcistico e con una profonda conoscenza della Serie A. Esotici esperimenti, come lo sono stati in maniera diversa Paulo Fonseca e Sergio Conceiçao, non saranno ripetuti. Vincenzo Italiano, Maurizio Sarri e Gian Piero Gasperini sono profili da tenere comunque in considerazione in questa ottica. Ma per vincere da subito? Se siete appassionati di scommesse, qui i migliori siti con bonus alla registrazione in Italia nel 2025.

Massimiliano Allegri arriva da un'esperienza alla Juventus molto travagliata e avara di titoli – nell'ultimo triennio ha portato a casa solo la Coppa Italia dello scorso anno – ma ha sempre traghettato la squadra all'obiettivo minimo della qualificazione della Champions League. Ha saputo valorizzare diversi giovani calciatori che si è trovato a disposizione, un'altra caratteristica che ben si sposerebbe coi requisiti del Milan attuale. Il suo ultimo ingaggio si attestava intorno ai 7 milioni di euro più bonus, una cifra molto importante e abbastanza lontana da quelli che sono stati i parametri utilizzati dai rossoneri nelle stagioni sotto gestione di Elliott prima e di RedBird poi.
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