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    Marchisio-Juve: i retroscena dell'addio

    Marchisio-Juve: i retroscena dell'addio

    • Fabrizio Romano
    La frattura è aperta da inizio luglio. Quando dalla Juventus a Claudio Marchisio sono arrivati segnali molto chiari: considerato come un problema dalla società, da un confronto con la dirigenza è nato l'addio del Principino alla sua Juve dopo una vita in bianconero. Perché Claudio lo ha capito direttamente da Marotta e Paratici: dopo l'acquisto di Cristiano Ronaldo c'era bisogno di sfoltire la rosa ma soprattutto di alleggerire il monte ingaggi, quei quasi 7 milioni lordi all'anno sono diventati un problema da risolvere. Questo il messaggio che ha ricevuto.

    ROTTURA TOTALE - Da quel momento, Marchisio - ormai ai minimi termini anche con Allegri dopo l'impiego sempre inferiore negli ultimi anni - ha chiesto definitivamente la cessione prima, la rescissione poi. Una rottura di cui Claudio si è fatto sapere fortemente amareggiato per tutti gli ultimi giorni, vissuti con la testa altrove ma sempre con massima professionalità. Tanto che ha già comunicato di non voler aprire a soluzioni italiane: le offerte non gli mancano e le sorprese non sono mai escluse quando si può puntare a riaccendere il fuoco nei campioni che si sono sentiti messi da parte. Ma ad oggi Marchisio vuole essere fedele alla Juve, a quella che considera non una maglia ma una seconda pelle. Valuta offerte straniere, ma non ha chiuso come avrebbe voluto. E questo filtra da casa Marchisio, una rottura con tensione e tanto dispiacere. Lo ha comunicato anche direttamente ad Allegri: non avrebbe voluto salutare così. Ma il calcio è anche questo.

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