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    Juventus, caso biglietti: gli atti alla procura Figc. Ecco cosa rischia

    Juventus, caso biglietti: gli atti alla procura Figc. Ecco cosa rischia

    Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, l'indagine sull’infiltrazione della criminalità organizzata nel bagarinaggio dei biglietti della Juve è diventata materia di interesse anche per la procura della Figc: gli atti, richiesti al tribunale di Torino, sono arrivati sul tavolo del neo procuratore federale Giuseppe Pecoraro. Dopo che lo ha fatto la Procura di Torino, anche in Federazione vogliono far luce sui rapporti del club con un clan che è riuscito a garantirsi ricchi profitti dalla rivendita dei biglietti. A breve, secondo la Rosea, dovrebbe essere aperto un fascicolo, come normale in questi casi.

    L’indagine torinese è un capitolo di un’ampia inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’Alto Piemonte ed è stata funestata dal suicidio di un teste: il 9 luglio Raffaello Bucci, capo ultrà e collaboratore della Juve, si è gettato da un ponte alle porte di Fossano. Alcuni manager bianconeri sono stati sentiti come persone informate sui fatti, ma nessuno è indagato. 

    Anzi, la società si dichiara parte lesa e sta collaborando con la polizia nello stringere le maglie contro i bagarini. La procura di Torino sta completando gli ultimi riscontri, soprattutto su Rocco Dominello, figlio di un boss introdotto nella curva dello Stadium. La procura della Figc, invece, dovrà accertare se è stato violato l’articolo 12, comma 1 e 2, del codice di Giustizia Sportiva, che regola i rapporti tra club e gruppi di tifosi "in materia di distribuzione al pubblico di biglietti".

    E' molto probabile che la vicenda finisca per essere archiviata, ma nel caso di deferimenti e successive condanne, la Juve rischia al massimo un'ammenda

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