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    Domenech contro De Zerbi: "Allenatore da metà classifica". E, sulla politica, cita Goebbels...

    Domenech contro De Zerbi: "Allenatore da metà classifica". E, sulla politica, cita Goebbels...

    Raymond Domenech non riesce a farsi volere bene, e forse neanche ci prova. Che sia per una critica sferzante ai rivali di sempre dell’Italia o per le sue scelte da ct, per la fede nell’oroscopo o per alcuni scivoloni da opinionista, l’ex selezionatore della Francia è una miniera di pareri forti e spesso controversi.

    POLITICA - L’ultimo l’ha fatto tornare nell’occhio del ciclone quando, trovandosi a commentare la situazione politica della sua Francia, ha citato Joseph Goebbels. Quando manca sempre meno alle elezioni anticipate in seguito allo scioglimento dell'Assemblea nazionale decisa dal presidente Macron, il Paese è in fermento. Alcuni giocatori della nazionale hanno espresso il loro parere politico e lo ha fatto anche Domenech. Su X, ha scritto: "Attribuiamo al nome di Joseph Goebbels questa frase che attraversa la storia: 'Una bugia detta una volta rimane tale, migliaia di volte diventa verità'. Mi piace ricordarla". Unanime il coro di condanna per la frase scelta ma soprattutto per chi l’aveva pronunciata. Goebbels è stato infatti uno dei massimi gerarchi del Terzo Reich di Adolf Hitler, deus ex machina della propaganda nazista. Capito l’errore, Domenech ha provato ad argomentare: “Per far capire a chi comincia a immaginare che io possa essere un fan di Goebbels, dico che è la sua frase che conta e che fa eco a quanto sta accadendo in questi giorni nel nostro Paese", ha detto, cercando di sviare.

    DE ZERBI - Tornando invece sul calcio, nelle scorse settimane ha attaccato il Marsiglia per la scelta, ufficializzata in queste ore, di affidare la propria panchina a Roberto De Zerbi. "Non ho nulla contro il fatto che sia italiano. È strano come il Marsiglia voglia solo allenatori stranieri ma che almeno siano bravi. De Zerbi non ha un curriculum migliore di tanti altri. Allenava il Brighton che è dietro a tutte le big inglesi, è un po’ come allenare il Reims. Prima era al Sassuolo, al Donetsk. Il suo posto è nelle squadre di media fascia. Ha chiuso al 15esimo posto la Premier League (in realtà la sua squadra è arrivata 11esima, ndr) ed è per questo che se n'è andato. Ma non dico che sia un cattivo allenatore", queste le sue parole d'accoglienza al tecnico bresciano.
     

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