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    Fiorentina, la rinascita di Adli: cosa filtra sul riscatto

    Fiorentina, la rinascita di Adli: cosa filtra sul riscatto

    • Filippo Caroli
    Ci sono squadre in Serie A che possono contare su grandissime individualità, altre che basano quasi totalmente le proprie fortune sulle giocate dei singoli e poi ci sono quelle, come la Fiorentina, che fanno della coralità il proprio principio cardine. Veder giocare la Fiorentina assomiglia, per certi versi, ad assistere ad un concerto di un'orchestra sinfonica, talmente funzionano bene tutti i meccanismi di squadra. E non a caso oggi la squadra gigliata si gode una classifica clamorosa che autorizza fare pensieri che fino a poco tempo fa sembravano proibiti. Ma come in tutte le orchestre che si rispetti serve un primo violino di valore. E alla Fiorentina quel ruolo lo svolge uno che il violino lo suona davvero: Yacine Adli.

    "Appena arrivato in ritiro, il Milan mi ha fatto sapere che per me non ci sarebbe stato spazio e che avevano intenzione di vendermi", la stagione del francese è iniziata così, come da sua stessa ammissione dopo mesi non facilissimi all'ombra della Madonnina. La Fiorentina ci ha creduto e lo ha portato a Firenze con la formula del prestito con riscatto fissato a circa 13 milioni di euro. Una cifra quasi irrisoria alla luce del rendimento che l'ex PSG sta avendo con la maglia gigliata. E se le prestazioni dovessero confermarsi durante tutta la stagione, il riscatto sarà davvero solo una formalità. 

    Per la prima volta in stagione, Adli contro il Como ha giocato una partita quasi da regista puro davanti alla difesa. Ne è uscita una gara straordinaria per brillantezza tecnica e intelligenza tattica. Gol a parte (il terzo stagionale) Adli è stato per tutta la durata della sfida al centro delle trame di gioco dei viola e per tener fede al soprannome "pittore" ha letteralmente disegnato calcio risultando centrale in tutte le azioni di gioco della Fiorentina. Non ha rapidità nello stretto o grande facilità di passo, ma la qualità nel palleggio e la grande visione di gioco riescono ad emergere ancor di più quando, come al Sinigaglia, Adli abbassa la sua mattonella di competenza trovando tracce in verticale o premiando con un lancio lungo (quasi sempre preciso) il terzino che scappa sulla corsia. 

    Con Bove e Cataldi, Adli, considerato un esubero a Milano, si è ritagliato uno spazio fondamentale a Firenze dove riesce ad esprimere al meglio tutte le sue qualità. Fra i centrocampisti centrali è il calciatore in Serie A che ha messo a segno più assist (3) e nessuno, fra i suoi omologhi, ha fatto meglio di lui nella classifica gol+assist (5) con Frattesi che lo insegue a 4. Numeri che certificano un rendimento su altissimi livelli probabilmente mai toccati nella sua esperienza milanese. Oggi Adli è primo violino in un'orchestra che funziona alla perfezione, la sensazione è che possa rimanerci a lungo. 

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