
Milan, Camarda ha bisogno di giocare e segnare: la gestione fin qui è stata difficile, ora spazio con Oddo
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GESTIONE DIFFICILE - A una prima osservazione superficiale il ritorno al gol di Francesco Camarda dopo sei mesi potrebbe sembrare la tipica marcatura che mette fine a un periodo di crisi. Ma così, in realtà, non è perché il classe 2008 sia con Paulo Fonseca che con Sergio Conceiçao é sempre considerato e portato in prima squadra. Senza dimenticare che Zlatan Ibrahimovic, in prima persona, ha bloccato il suo trasferimento al Monza a gennaio in prestito secco. Segnale di come il manager svedese di Red Bird creda nelle qualità di un ragazzo che ha messo in mostra anche un grande senso di responsabilità. Quando è sceso a giocare in serie C lo ha fatto con serietà, con i piedi ben saldi a terra. Camarda finora ha giocato 191 minuti in prima squadra (13 presenze, una da titolare) e 936 con il Milan Futuro in Serie C (12 presenze, 4 gol). Un salire e scendere che denota una gestione difficile perché il ragazzo ha trascorso tante settimane senza giocare né con la formazione di Conceiçao né con quella di Bonera (esonerato dopo il ko col Pescara).

SVOLTA CON ODDO - Domenica prossima il Milan Futuro si giocherà una fetta importante delle residue chances per la salvezza nello scontro diretto sul campo del Legnago Salus. In panchina ci sarà Massimo Oddo che spera di poter contare su Camarda per provare a scrivere un finale di stagione esaltante. Francesco deve giocare, segnare e migliorare quelli che sono i suoi già chiari punti di forza. Non può aspettare sei mesi per gonfiare la rete. E se Conceicao non può garantirgli lo spazio che meriterebbe perché ha già Santi Gimenez e Tammy Abraham allora che diventi la carta vincente per il Milan Futuro. Con continuità e convinzione. Oddo ha già dimostrato nella sua carriera di saper lavorare con i giovani e di avere una proposta di calcio offensiva. Perché non affidargli la crescita di Camarda fino al termine della stagione?