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Che fine ha fatto? Nikopolidis, 'Clooney greco': dall'Europeo vinto ai rifugiati
VINCENTE NATO, IN PATRIA E FUORI - Nato ad Arta, in Epiro, nel 1971, l'ex portiere è tuttora uno dei calciatori greci più vincenti della storia, avendo ottenuto 23 titoli nazionali in 24 anni di carriera, divisa soprattutto tra le due più grandi squadre greche, entrambe di Atene, Panathinaikos e Olympiakos: ha conquistato 11 campionati greci, 9 coppe e 3 supercoppe di Grecia, oltre ad esser stato eletto 4 volte consecutive portiere greco dell'anno tra il 2006 e il 2009. Ma il suo traguardo più importante rimane la vittoria dell'Europeo in Portogallo sotto l'egida di Otto Rehhagel, in un torneo nel quale riesce a mantenere la porta inviolata per tre partite, tra quarti e finale, contro Francia, Repubblica Ceca e Portogallo, prima di conquistare la Coppa.
DAL TRADIMENTO ALLA SPERANZA - Famoso per portare il numero 71 sulle spalle, è stato uno dei pochi giocatori ad effettuare il tradimento, passando da uno all'altro club rivali di Atene. Attualmente Nikopolidis è tornato alla ribalta delle cronache: il greco è infatti il direttore tecnico di "Hope Refugees FC", squadra nella quale militano alcuni rifugiati nel paese ellenico. Per tre volte alla settimana, 24 giovani profughi lasciano i centri di accoglienza di Atene, dove vivono in attesa di essere reinsediati in un altro paese europeo, per allenarsi con il club "Speranza", guidato proprio da lui: "Quando mi è stato offerto questo lavoro ho accettato perché mi fa sentire la gioia che un team di persone che soffrono". Tra l'altro i suoi antenati erano dei rifugiati, provenienti dalla costa turca del Mar Nero, che giunsero in Grecia intorno al 1920: una situazione familiare, ma anche un grandissimo cuore, non solo in mezzo ai pali.
@AleDigio89