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    Volpi, l'ultimo regista della Samp: 'Che bello Torreira, ecco dove può arrivare il Doria'

    Volpi, l'ultimo regista della Samp: 'Che bello Torreira, ecco dove può arrivare il Doria'

    • Lorenzo Montaldo
    Sino a Lucas Torreira, l'ultimo vero regista in casa Sampdoria era stato un giocatore che nessuno nel versante blucerchiato di Genova ha scordato. Numero 4 sulle spalle, fascia da capitano al braccio, tanti bei ricordi doriani sono legati a Sergio Volpi, che al Doria era diventato il fulcro del gioco di Walter Novellino. Un po' la stessa funzione che oggi Torreira ha per Giampaolo: "Io avevo più lancio, lui gioca più sul corto, preferisce i passaggi nei dieci metri. Ma è anche un calcio diverso, in cui il mio ruolo è mutato in corsa" dice proprio lo stesso Volpi all'edizione genovese de La Repubblica. "Torreira è un giocatore completo, bellissimo da vedere. Sa stare in campo, sempre nella posizione giusta e con la scelta giusta, e non tira mai indietro la gamba. E poi nonostante la giovane età è pure più furbo di quanto si creda. Spesso si ritrova due o tre avversari addosso. La maggior parte delle volte sa uscire dall’accerchiamento con una tranquillità disarmante, anche palla al piede. Ma quando diventa impossibile farlo, sa anche cercare e trovare falli preziosi". 

    Un giocatore intelligente, insomma, che ha ancora ampi margini di crescita: "Io nel ’96 conquistavo la promozione in serie A con il Bari, fate voi. Davanti a sé ha un gran futuro, mi stupisco che tante grandi squadre non l’abbiano puntato prima, anche se capisco l’esigenza di certi club di puntare sul grande nome. Di sicuro però potrebbe giocare in una grande già da subito. I centrocampisti che segnano sono preziosi, però per un regista è importante dare il gioco alla squadra, mica segnare. Aspettare a cederlo, anche se lo vogliono già in tanti, alla Samp probabilmente converrebbe pure".

    Nel frattempo, anche grazie a Torreira, la Sampdoria vola. E secondo Volpi, i traguardi sono alla portata, anche se è ancora presto per fissare un obiettivo: "Lo capirà nel girone di ritorno, per ora fa bene a volare con l’entusiasmo. Dalla sua ha il gioco di Giampaolo e un gruppo affiatato, e impressiona per la capacità di andare su qualsiasi campo e con qualsiasi avversario a giocarsela a viso aperto. Più forte la Samp di Novellino che sfiorò la Champions o questa? Bella domanda. Mi piacerebbe avere 15 anni di meno e organizzare una partita sul campo per capirlo. Noi avevamo una grande personalità e volevamo arrivare in alto perché c’erano tutte le possibilità per farlo. La Samp di oggi deve giocare libera da ogni pensiero fino a marzo, e da lì in poi capire se può puntare a un posto in Europa". Per continuare su questa strada, ecco il derby sabato: "Io ne ho vinti 4 su 5, ho vinto anche quello tra vecchie glorie. Vero che ogni volta il derby è una partita a sé, ma non dico che questa Sampdoria è più che favorita solo per scaramanzia".

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