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    Sampmania: se Torreira fa il Pirlo

    Sampmania: se Torreira fa il Pirlo

    • Lorenzo Montaldo
    Egoisticamente da un certo punto di vista speravo che Lucas Torreira il primo gol in Serie A lo trovasse il più tardi possibile. Non me ne voglia il regista più interessante di tutta la Serie A, non è antipatia nei suoi confronti, anzi, tutt'altro. Il mio era un desiderio dovuto alla pia quanto illusoria speranza di poter tenere celato il più a lungo possibile il gioiello più splendente di tutta la collezione blucerchiata. “Magari, se non fa parlare troppo di sé, potremo gustarcelo ancora per un po'”, dicevo tra me e me. E invece Torreira, come da abitudine, ha deciso di fare le cose in grande. Per prendersi tutte le copertine d'Italia, il folletto uruguaiano ha tirato fuori dal cilindro il colpo più eclatante. Andatevi a rivedere la sassata del momentaneo 2-1 in Samp-Chievo: una cannonata da oltre 30 metri, che schiaffeggia come una frustata la rete tra l'incrocio dei pali e la mano di Sorrentino, vanamente protesa in una parata che non arriverà mai. La palla parte dritta, lineare, poi scende violentemente e cambia direzione. Qualcuno, quando Andrea Pirlo calciava in questo modo, la chiamava 'Maledetta', anche se per la Samp è stata una vera benedizione.

    Sì, lo dico, anche a rischio di essere mal interpretato: Torreira ieri mi ha ricordato Pirlo. Mi riferisco alla maniera in cui ha calciato, non allo stile di gioco del numero 34 doriano che ha qualità diverse paragonate a quello che è stato forse il miglior regista del calcio mondiale, almeno per gli ultimi 10 anni. Torreira rispetto all'ex centrocampista di Juve e Milan è più rubapalloni, e meno avvezzo al lancio di 30-40 metri in grado di liberare l'attaccante davanti alla porta. Il cervello analitico in grado di scindere lo spazio e di valutare tempi e posizionamento dei compagni in una frazione di secondo anche sotto pressione però è davvero molto, molto simile. Torreira, dalla sua, ha l'età: 21 anni e due stagioni da titolare in A a questo livello possono vantarle in pochi.

    Tolte le due prodezze balistiche di Samp-Chievo, quello che impressiona di Torreira è la continuità di rendimento. Lucas da Fray Bentos si è assestato su una media elevatissima in quanto a prestazioni. Non è mai sottotono, non si limita mai al compitino: la sua normalità è quella di un giocatore appartenente ad un altro scalino della scala gerarchica del mondo del calcio, e non al livello che siamo abituati ad ammirare. E se il primo anno poteva essere considerato una piacevole e fresca novità, la riconferma di questa stagione certifica che i tifosi della Samp si stanno godendo un giocatore destinato ad altri palcoscenici, e ad altre sfide. Perchè come cantava Caparezza, “Il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera di un artista”. Torreira, alla stagione delle riconferma in Serie A, non si sta accontentando di incidere un dignitoso LP, ma sta cantando una meravigliosa raccolta fatta di capolavori, uno dopo l'altro.

    La vera domanda, quindi, non è se Torreira è pronto per una cosiddetta 'big'. Per una squadra di primissima fascia in Italia, Torreira era già pronto due mesi fa, quando la Samp era ai nastri di partenza della Serie A circondata da tanti interrogativi e attesa da parecchie aspettative. Il reale quesito che dobbiamo farci è: “Sino a dove può arrivare questo giocatore?”. Sarà un piacere, e per certi versi un privilegio, scoprirlo domenica dopo domenica. Quindi vi invito a fare attenzione, a godervi ogni giocata e ogni singolo possesso palla di un calciatore di questo tipo. E già che ci siamo, tanto vale che a questo punto non perda quel meraviglioso vizio del gol che ha scoperto in una nuvolosa domenica di fine ottobre. Intanto, ormai, tutta Italia parla di Lucas Torreira.

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