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Iachini: 'Io mai al Genoa per amore della Sampdoria, sono rimasto legato ai blucerchiati'
Sabato è già derby, una sfida speciale per Iachini: "E’ una partita difficile da interpretare, la Samp sul piano psicologico ha dei vantaggi e lo dice anche la classifica, resta però una gara a sé in cui tutto può succedere. Un pronostico? Posso dire che è favorita la Samp, sicuramente, penso che potrebbero risultare decisivi Zapata e Quagliarella. So bene quanto sia importante la tifoseria blucerchiata per la squadra, è veramente il dodicesimo uomo in campo. I tifosi sono sempre molto calorosi, attaccati alla squadra, e certamente per i giocatori sentirli vicini è fondamentale. L’entusiasmo che ti trasmettono ti permette di fare cose impensabili".
L'ex tecnico di Brescia e Palermo avrebbe sperato di avere più spazio in blucerchiato: "Sono molto contento ed orgoglioso di aver allenato la Samp, penso di aver fatto un buon lavoro. Certamente mi sarebbe piaciuto affrontare un derby da allenatore e continuare il nostro percorso. E’ andata così purtroppo ma sono contento di quanto fatto, rimarrò sempre un tifoso blucerchiato, ho un rapporto speciale con l’ambiente e i tifosi e questo non cambierà mai. Il derby? Sono partite che sotto l’aspetto mentale e psicologico si preparano da sole, lo sa anche Giampaolo. Lui dovrà solo esortare la squadra a fare ciò che si è fatto nelle precedenti gare, poi le motivazioni arrivano da sole".
Nella mattinata di ieri si era diffusa la voce di un possibile futuro sulla panchina del Genoa per Iachini. Una destinazione che il mister doriano rifiuterebbe, come già fatto a suo tempo da Nicolini: "Da un certo punto di vista essere preso in considerazione è una cosa che fa piacere, ma io penso che per quello che ho vissuto alla Samp e per l’affetto che ho verso il suo pubblico rifiuterei la proposta. Ho rispetto del Genoa, che è una società importante, ma per rispetto dei miei ex tifosi e per tutto quello che mi hanno trasmesso in termini di calore e stima mi sembra giusto e corretto declinare, anche perché resto un simpatizzante dei blucerchiati - conclude l'allenatore - e sarebbe piuttosto difficile fare il mio lavoro sia da un punto di vista professionale che umano".